mercoledì 16 dicembre 2015

Emissioni CO2, normativa incagliata a Bruxelles. Intanto Opel annuncia che comunicherà consumi reali da metà 2016


Una delle conseguenze del “dieselgate” Volkswagen che non riguarda strettamente il Gruppo tedesco è quella di aver posto sotto i riflettori la differenza tra i consumi dichiarati e quelli reali che si ottengono nella guida di tutti i giorni. Il problema è noto da tempo agli addetti ai lavori, mentre gli automobilisti lo scoprono solo dopo aver comprato l’auto, rendendosi conto che ai trenta chilometri con un litro promessi ne corrispondono sì e no la metà. Il colpevole si chiama Nedc – New European Driving Cycle – cioè il sistema di omologazione attuale che è stato aggiornato l’ultima volta nel 1997 e che, per il tipo di sforzo a cui sottopone le auto sul banco a rulli, non ha praticamente nessuna attinenza con la realtà. La soluzione c’è, si chiama Wltp – Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedures – e se ne sta discutendo dal 2007. Ora, però, grazie (o per colpa) di Volkswagen è venuto il momento di fare sul serio.

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