lunedì 26 marzo 2018

Ford Mustang Shelby GT500: verso i 700 CV e oltre

Nel cuore di ogni appassionato c’è un posto speciale per la Ford Mustang (è in arrivo il nuovo modello), inventrice e praticamente unica esponente della categoria delle pony car (da non confondere assolutamente con le muscle car). Che siate amanti delle supercar emiliane o preferiate le iper tecnologiche sportive giapponesi non importa, una piccola parte del vostro cuore batterà sempre per una Mustang. Ognuno ha le sue versioni preferite anche se è facile lasciarsi sedurre dai modelli cinematografici, come l’arcinota Eleanor di Fuori in 60 secondi (una Shelby GT500 del 1968) o la rediviva Shelby GT350 guidata da Steve McQueen in Bullitt, senza dimenticare ovviamente i modelli moderni. Ecco, a proposito di sigle, nella tradizionale nomenclatura della Ford Mustang i numeri sono molto importanti. Continua su Autoappassionati

sabato 24 marzo 2018

New Beetle, addio! (1998-2018)

Nel futuro di Volkswagen, che proprio oggi ha dichiarato di voler offrire la gamma di veicoli elettrici più grande al mondo, non c’è posto per il Maggiolino. Lo ha detto chiaro e tondo al Salone di Ginevra ai colleghi britannici di Autocar Frank Welsch che è il numero uno del reparto ricerca e sviluppo della Volkswagen. “Due generazioni possono bastare – ha detto Welsch riferendosi al remake del 1998 e al suo aggiornamento del 2011 – non possiamo mica fare un New New New Beetle, non avrebbe senso”. Volkswagen dunque fermerà le linee di Puebla, in Messico, dove oggi si produce il Maggiolino, che poi sono le stesse dove venne prodotto fino al 2003 il modello originale. Continua su GQ

venerdì 23 marzo 2018

C'è anche una moto nella storia della Lamborghini

Ogni casa automobilistica, nella sua storia, ha avuto momenti bui fatti di difficoltà finanziarie, di incertezze progettuali o anche di improbabili collaborazioni. La Lamborghini non fa eccezione anche se è difficile pensarlo osservando lo stato attuale dell'azienda di Sant’Agata Bolognese. Da quando è entrata a far parte del gruppo Volkswagen (nel 1998) ha costantemente aumentato le vendite e i profitti, senza dimenticare che sta per lanciare sul mercato il super-Suv Urus con cui si aprirà un nuovo capitolo nella storia della “Lambo”. Tornando al passato, invece, bisogna ricordare che da quando il fondatore Ferruccio vendette l’azienda (tra il 1972 e il 1973) fino all'acquisto da parte del Gruppo tedesco, la Lamborghini ha avuto altri quattro proprietari, tra cui anche la Chrysler. Continua su La Stampa

giovedì 22 marzo 2018

Opel Grandland X Ultimate Prova su strada in anteprima

Ogni Casa automobilistica, generalista o premium che sia, ha sempre un occhio di riguardo per quei clienti che quando prendono in considerazione un modello vogliono il massimo in termini di allestimento e di equipaggiamento. Questa particolare attenzione è motivata dal fatto che un prezzo di listino più alto, anche se l’auto è conseguentemente dotata di accessori più costosi, genera una marginalità maggiore e non bisogna mai dimenticarsi che per le Case i profitti sono al primo posto. Poi c’è anche il discorso legato all’immagine e alla percezione positiva del marchio che un’auto colma di gadget e di rifiniture pregiate genera sia nel cliente che la compra che in tutti quelli che ci salgono o la vedono in giro. Opel ovviamente non fa eccezione e questa Grandland X in allestimento Ultimate ne è la dimostrazione. Continua su Autoappassionati

mercoledì 21 marzo 2018

Le pagelle a 7 veicoli commerciali elettrici

I veicoli commerciali elettrici sono ormai una realtà e sono perfetti per chi deve lavorare nei centri storici o nelle ZTL delle grandi città, ma anche per chi vuole fare una scelta eco-sostenibile a favore dell’immagine della propria azienda. Anche se il listino non è così ampio da arrivare a dieci modelli, ce n’è più o meno per tutti i gusti, dal piccolissimo Piaggio Porter al grande Iveco Daily. Ecco tutti i veicoli commerciali elettrici che offre il mercato. Continua su Vaielettrico

martedì 20 marzo 2018

Buon compleanno Tesla: dieci anni dalla prima Roadster

È proprio vero che noi esseri umani tendiamo ad avere la memoria piuttosto corta. Guardare una Tesla che passa per strada non è una novità, anzi ormai fa talmente parte dello scenario a cui siamo abituati che è difficile ricordarsi che il marchio fondato da Elon Musk abbia solo dieci anni. Li ha compiuti proprio ieri, certificando il suo status di Casa automobilistica non giovane ma giovanissima. Il 18 marzo del 2008, infatti, a Fremont in California veniva prodotta la prima Tesla Roadster, ovvero una Lotus Elise svuotata di tutta la meccanica del “millennio precedente” e sapientemente rimpolpata con batterie e motore elettrico. Di per sé non sarebbe stata un’auto rivoluzionaria, almeno non più di una Panda Elettra, se non fosse stato per quel piccolo particolare delle prestazioni. Continua su La Stampa

lunedì 19 marzo 2018

La trazione integrale serve davvero?

Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato la nostra prova sulla neve della Citroen C3 Aircross, una SUV compatta assolutamente stradale che grazie ai pneumatici da neve e al Grip Control è riuscita a cavarsela egregiamente in una serie di frangenti che rappresentano praticamente il 99% di situazioni in cui può trovarsi un'automobilista, a meno che non abiti in un rifugio sulle piste da sci. La piccola crossover francese si è comportata così bene perché l'elettronica è riuscita a gestire nel migliore dei modi l'aderenza meccanicagenerata dagli pneumatici, alzando bandiera bianca solo in salita e in presenza di ghiaccio, dove sarebbero servite delle vere gomme termiche. Con queste premesse viene da chiedersi a che cosa serva avere la trazione integrale e chi ne abbia davvero bisogno. La risposta è che tante persone che hanno le quattro ruote motrici nelle loro auto potrebbero farne tranquillamente a meno. Ma cerchiamo di capire perché. Continua su Omniauto

venerdì 16 marzo 2018

Audi Italdesign Pop.Up Next, per battere il traffico la soluzione è volare

Da Ginevra a Ginevra, un anno dopo. È questa la storia del veicolo volante Pop.Up, nel frattempo diventato Pop.Up Next. Sviluppato dall’Italdesign con l’aiuto dell’Audi e dell’Airbus, è un sistema modulare, completamente elettrico, a zero emissioni studiato per affrontare le congestioni del traffico nelle grandi aree urbane... sfruttando lo spazio aereo. Il Pop.Up Next vuole unire la flessibilità di un’utilitaria a due posti con la libertà di un mezzo volante con decollo e atterraggio verticale collegando il settore automobilistico e quello aerospaziale. L’idea è quella di avere un’unica capsula che possa agganciarsi e sganciarsi tanto da un modulo volante a rotore quanto da una “base” con ruote e motore elettrico. Continua su La Stampa

giovedì 15 marzo 2018

Il meglio del tuning mondiale al Salone di Ginevra

Anche se al Salone di Ginevra sono le Case auto a fare la parte del leone, sarebbe un peccato non dedicare un po' di tempo alle proposte dei tuner, che rappresentano quanto di più costoso, potente, lussuoso ed eccessivo possa concepire la mente umana in fatto di automobili. E non stiamo parlando di piccole aziende che “taroccano” le auto, ma di vere e proprie “factory” che intervengono così radicalmente da poter cambiare il nome ai modelli di partenza. In questo contesto, la ABT che è da sempre specializzata nel tuning delle Audi opera in maniera piuttosto lieve, se così si può dire. A Ginevra ha portato la RS4-R (qui sotto) e la RS5-R. Su entrambe le auto il 2.9 V6 è stato preparato per erogare 80 CV e 90 Nm in più, arrivando al totale di 530 CV e 690 Nm. Insomma, giusto un po' di pepe in più. Continua su La Stampa

mercoledì 14 marzo 2018

Guida a Ginevra 2018: è l’elettrico a…far rumore

Mai come quest’anno il Salone di Ginevra è stato caratterizzato dalla presenza di auto elettriche. L’edizione numero 88 di quella che rimane la più importante fiera mondiale dedicata all’automobile vede il debutto della Jaguar I-Pace (prima vettura elettrica di Coventry), ma è anche colma di concept car a zero emissioni firmate dalle principali Case automobilistiche. Tra queste, molto ammirato, il secondo prototipo  elettrico di Porsche, a conferma di quanto a Zuffenhausen hanno preso sul serio la sfida alla Tesla. E poi Ginevra mette in mostra progetti molto originali sviluppati da aziende più piccole. Per la prima volta, dunque, le auto elettriche hanno fatto più “rumore” delle supercar e dei modelli tradizionali, premium o generalisti, destinati a essere venduti in centinaia di migliaia di unità. E infine una chicca: in anteprima europea si può ammirare il Tesla Model 3, esposto non dalla Casa di Elon Musk, ma da Caresoft, un’azienda di software che l’ha acquistato e ‘brandizzato’. Continua su Vaielettrico

martedì 13 marzo 2018

Salone di Ginevra 2018, tutte le auto ibride

Se le auto elettriche si sono prese il centro della scena al Salone di Ginevra 2018, le ibride non sono rimaste certo a guardare, anzi. I cinque modelli di cui vi parliamo oggi sono tutti pronti per essere commercializzati, tranne uno che comunque non è così lontano dalla produzione in serie, mentre le elettriche nella quasi totalità dei casi sono delle concept car bellissime e futuristiche. Come dire che se l’elettrico rappresenta la mobilità di domani, se non tutta almeno una parte, l‘ibrido è già pronto ed è una soluzione da cui ormai nessuna Casa automobilistica può prescindere, visto che anche la Ferrari ha confermato per bocca del suo boss Marchionne che il SUV in arrivo nel prossimo biennio avrà un motore ibrido. In attesa di vedere questa Ferrari rivoluzionaria ecco a voi le auto ibride più interessanti del Salone di Ginevra 2018. Continua su GQ

lunedì 12 marzo 2018

Audi, il futuro della mobilità passa anche dagli e-fuels

“Molti vedono l'auto elettrica come una specie di formula magica che salverà il mondo dalle emissioni di CO2 ma non è così” a parlare è Hermann Pengg, ovvero il Responsabile degli e-fuels del marchio Audi, che abbiamo intervistato a Venezia durante il quarto Simposio Internazionale organizzato da Alcantara “Coping with Change: Global Warming and Decarbonization” incentrato sul riscaldamento globale e la decarbonizzazione. E' una dichiarazione forte ma condivisibile, soprattutto dopo la spiegazione che è un esempio di razionalità. Partiamo dal presupposto che a livello globale i trasporti contribuiscono per il 15% al totale della CO2 che viene emessa ogni anno, percentuale che sale al 24% in Europa e al cui raggiungimento la mobilità individuale contribuisce per il 50%. A questo punto, se consideriamo che ogni anno le nuove auto rappresentano solo il 5% del parco circolante, è facile calcolare che anche se da domani tutti acquistassimo un auto elettrica ci vorrebbero venti anni per una sostituzione completa. Continua su Omniauto

Dossier Salone di Ginevra 2018 Bugatti Chiron Sport, per palati molto fini

Chi segue le vicende del marchio Bugatti sa bene che quella di creare versioni speciali a ripetizione è una tradizione di famiglia. Nei dieci anni di carriera ne sono uscite così tante che abbiamo praticamente perso il conto e dunque non ci stupiamo se al Salone di Ginevra 2018 Bugatti ha presentato la Chiron Sport. Secondo la stessa definizione della Casa franco-tedesca, questa Chiron non va alla ricerca di maggiore potenza e prestazioni – anche perché non è semplice superare i 1.500 CV e i 420 km/h della Bugatti Chiron attuale - bensì di un migliore comportamento dinamico e di una maggiore agilità. Continua su Omniauto

venerdì 9 marzo 2018

Smart 1998-2018: 20 anni dell’auto che ci ha cambiato la vita

In questi giorni la Smart compie venti anni e Mercedes festeggia commercializzando una serie speciale in tiratura limitata ricca di contenuti e accessori. In questi quattro lustri ci siamo pressoché abituati alla presenza della piccola biposto nelle nostre città, che tra l’altro compongono la flotta del servizio di car sharing Car2go. Ma nel 1997, quando venne presentata al Salone di Francoforte, la Smart sembrava calata da un altro pianeta. Si faceva fatica ad associarla a un marchio prestigioso e soprattutto legato alle grandi berline come la Mercedes, senza contare che sembrava impossibile poter vendere una “mezza” auto al prezzo di una intera. Tutto questo tralasciando i dubbi in fatto di sicurezza, di tenuta di strada e anche sulla capacità di generare utili per l’azienda costruttrice. Ma in questi quattro lustri la Smart ha saputo combattere le malelingue e convincere anche i più scettici, sebbene nella sua lunga carriera abbia attraversato anche momenti difficili, come quando a metà degli anni Duemila in Mercedes pensarono di potere vendere una Smart a quattro porte e anche delle versioni sportive. Continua su GQ

giovedì 8 marzo 2018

Ferrari Dino 206 GT, mezzo secolo di leggenda e di ricordi

A metà Anni 60 la Ferrari ha attraversato uno dei momenti più difficili della sua storia. Il grande rifiuto alla Ford e le conseguenti ritorsioni che il gigante americano mise in atto nel mondo delle corse, unitamente a una situazione finanziaria da rafforzare, convinsero il Drake della necessità di trovare un alleato forte. Così nel 1969 la Casa di Maranello entrò ufficialmente nel gruppo Fiat ma le prove di questo matrimonio iniziarono già nel marzo del 1965, quando vennero ufficializzati i termini dell’accordo tra la Ferrari e la Fiat per la fornitura di 500 motori a sei cilindri da completare in un anno, per ottemperare ai regolamenti della Formula 2 che avrebbe debuttato nel 1967. Inizia così la storia del marchio Dino che deve il suo nome al figlio di Enzo Ferrari che prima di scomparire prematuramente aveva firmato proprio quel motore a 6 cilindri. Continua su La Stampa

mercoledì 7 marzo 2018

Jeep Grand Cherokee Trackhawk, suv da 700 CV made in USA

Al Salone di Ginevra Jeep si presenta con una certa mole di novità. La quarta generazione della Wrangler, la Cherokee restyling e l’aggiornamento della Renegade sono tutte vetture interessanti, ma ce n’è una che le batte di gran lunga e senza nemmeno troppo sforzo. E la Grand Cherokee Trackhawk che dopo aver debuttato lo scorso anno negli Stati Uniti arriva finalmente in Europa. È probabilmente una delle auto meno logiche ma più affascinanti mai partorite: un SUV con ottime doti fuoristradistiche che diventa quanto di più vicino possibile a una supercar. Le due tonnellate e mezzo di acciaio made in USA, infatti, sono spinte dalla versione sovralimentata del classico 6.2 V8 di provenienza Dodge, il che vuol dire avere a disposizione 700 CV e 868 Nm di coppia, da gestire attraverso la trazione integrale e un cambio automatico a 8 marce. Così la velocità massima raggiunge i 289 km/h e l’accelerazione da 0 a 100 km/h richiede solo 3,7 secondi grazie anche alla ripartizione della coppia che nella modalità più sportiva è sbilanciata al 70% sul posteriore. Continua su GQ

martedì 6 marzo 2018

Jaguar I-Pace, ecco l’anti Tesla Model X

Se Elon Musk cercava un avversario agguerrito per le sue auto elettriche, probabilmente ha trovato il primo. La Jaguar I-Pace che verrà presentata ufficialmente al prossimo Salone di Ginevra non è ancora sul mercato, ma ha già sfidato la Model X nella drag-race che potete vedere qui sotto. Un video ufficiale al 100% e realizzato dalla stessa Jaguar che evidentemente confida molto nelle qualità del suo primo modello elettrico. Possiamo tranquillamente anticiparvi come finisce la sfida, perché ovviamente nessuna Casa automobilistica metterebbe in piedi una comparativa con il rischio di perderla. Ma la mossa astuta, quasi geniale, dei britannici, è stata quella di far gareggiare la I-Pace contro i due modelli meno potenti della gamma Model X, la 75D e la 100D, lasciando fuori la stratosferica P100D. Continua su Autoappassionati

lunedì 5 marzo 2018

Salone di Ginevra 2018, le 5 novità auto più attese

Gli anni passano, i Saloni cambiano ma Ginevra resta. Il prossimo martedì 6 marzo, con la prima giornata dedicata alla stampa e agli operatori, inizierà l’edizione numero ottantotto del Salone di Ginevra che negli anni non ha mai perduto il suo ruolo di appuntamento più importante dell’anno. Qui nessuna Casa automobilistica si sogna di mancare (DS, Infiniti e Opel a parte), come magari fa da altre parti e camminando tra gli stand si possono capire i trend del prossimo futuro dell’industria automotive. Nei padiglioni del Palaexpo svizzero ci saranno ben 89 anteprime mondiali ma come accade ogni anno saranno solo pochi modelli a catturare l’attenzione. Ecco dunque le cinque novità più attese del Salone di Ginevra. Contnua su GQ

domenica 4 marzo 2018

Le 10 auto più vendute della storia

Vi siete mai chiesti quale sia l’auto più venduta del mondo? Non è facile rispondere a questa domanda: bisogna considerare un’auto che non sia mai cambiata, salvo magari lievi aggiornamenti, oppure si possono conteggiare anche quei modelli che sono stati prodotti per decenni con lo stesso nome, ma che ogni sei, sette o otto anni sono stati sostituiti da una generazione differente? Se la risposta giusta è la prima, allora non c’è nemmeno partita e il Volkswagen Maggiolino primeggia senza ombra di dubbio, con i suoi 21 milioni di esemplari prodotti in una storia iniziata nel 1938 e finita nel 2003. Se invece valgono anche le seconde, ecco la classifica delle dieci auto più vendute della storia. Continua su GQ

venerdì 2 marzo 2018

Yamaha MT-07, prova della naked tuttofare

Con 120.440 unità vendute dal 2014 a oggi, la MT-07 è una delle motociclette di maggiore successo nella storia della Yamaha. Un successo che riguarda anche la trasversalità del pubblico da cui viene acquistata, che ha un’età compresa tra i 20 e i 60 anni. Degli acquirenti, poi, quasi un quinto sono donne e un terzo scelgono una Yamaha per la prima volta. Si capisce dunque l’importanza di un prodotto come questo, anche perché due proprietari su tre la usano come mezzo quotidiano di spostamento. In poche parole, è una moto adatta ai principianti ma divertente anche per i piloti esperti e nel rinnovarla Yamaha ha cercato di affinarne le qualità senza stravolgere il progetto originale e lasciando invariato il prezzo che è di 6.790 euro. Continua su GQ

giovedì 1 marzo 2018

Porsche 911 GT3 RS, prestazioni senza filtri

Quando si parla di Porsche 911 le sigle che seguono i tre numeri magici sono assai importanti. In oltre cinquanta anni di storia – la prima 911 è del 1963 – ce ne sono state davvero tante, ma ce ne sono due che più di ogni altre fanno battere il cuore degli appassionati: “GT3” e “RS”. La prima identifica una categoria di omologazione sportiva internazionale e la seconda sta per “rennsport”, che in tedesco vuol dire semplicemente corsa. Quando si trovano insieme dopo il nome 911 vuol dire che l’auto in questione è il non plus ultra delle prestazioni con il motore aspirato, giacché esiste anche la GT2 RS che è tutta un’altra storia. È una tradizione iniziata nel 1973 con la leggendaria Carrera RS e rinnovata nel 1999 con la 996 GT3, seguita nel 2003 dalla GT3 RS. La tradizione, infatti, vuole che questo modello sia il canto del cigno di ogni serie della 911 e non è un mistero che l’attuale 991.2 sia al termine del suo ciclo di vita. Continua su GQ

mercoledì 28 febbraio 2018

Battuta all'asta a Londra una Triumph speciale appartenuta a Brad Pitt

Che gli attori americani siano molto spesso appassionati e grandi collezionisti di auto, talvolta anche piloti come Paul Newman, Steve McQueen o più di recente Patrick Dempsey, non è certo una novità. E' molto più raro, invece, che amino le motociclette che del resto negli Stati Uniti sono considerati come un prodotto di nicchia. A parte Keanu Reevs che ha addirittura fondato un proprio marchio di motociclette, George Clooney che ama le Harley-Davidson e Ewan McGregor che è un testimonial ufficiale della Moto Guzzi, non ci sono molti altri protagonisti del jet set di Hollywood che si associano facilmente alle due ruote. Da oggi, tuttavia, in questo ristretto club entra anche Brad Pitt, sulla cui passione motociclistica non possiamo sbilanciarci troppo ma che fino a poco tempo fa è stato proprietario di una Triumph molto particolare. Continua su La Stampa

martedì 27 febbraio 2018

Halo e la “Grande Bruttezza” delle nuove Formula 1

Se gli americani di Liberty Media intendono affossare completamente l’appeal che la Formula 1 ha avuto per tanti anni sugli appassionati, sono sicuramente sulla strada giusta. Se invece l’aver acquistato il business della F1 da Bernie Ecclestone prevedeva anche qualche forma di guadagno, allora qualcosa non va. Lasciamo stare la polemica sulla scomparsa delle ombrelline dalla griglia di partenza, in nome di non meglio precisati valori e di un supposto rispetto delle norme sociali di oggi. Che poi non sono proprio gli americani quelli che hanno inventato le ragazze pon pon o cheerleader, che dir si voglia? Lasciamo stare anche la nuova gestione dei diritti televisivi che ha estromesso del tutto la televisione pubblica in favore di TV8, che comunque trasmetterà solo quattro gare in diretta in chiaro (Monza, USA, Messico e Abu Dhabi). Lasciamo stare pure il complesso e difficilmente comprensibile regolamento tecnico, che ha portato alla progettazione di monoposto che hanno lo stesso sound dell’aspirapolvere di casa. Continua su Autoappassionati

lunedì 26 febbraio 2018

Volkswagen Corrado, per quelli a cui la Golf non bastava

 A metà Anni 80 l’economia europea cresceva senza sosta, il debito pubblico era un problema di poco conto e la crisi era ancora lontana. Anche le case automobilistiche andavano a gonfie vele e potevano ancora permettersi di progettare e costruire auto per il piacere di farlo, o magari solo per pochi clienti, senza dover fare i conti con una spada di Damocle chiamata profittabilità. È stata questa economia ancora florida a rendere possibile la creazione di automobili come la Volkswagen Corrado, che è stata prodotta dal 1988 al 1995 e ha avuto l'ottima compagnia di modelli come la Fiat Coupé e la Opel Calibra, tanto per citare un paio di sportive vendute da marchi generalisti che rappresentavano i sogni possibili dei ragazzi degli Anni 90. Auto che oggi non esistono praticamente più (ed è un peccato). Continua su La Stampa

venerdì 23 febbraio 2018

eco-Up!, Polo TGI e Golf TGI: la gamma metano Volkswagen ai raggi X

Se il futuro a medio-lungo termine della Volkswagen è indirizzato verso la trazione elettrica, il presente parla anche del metano, oltre che dei classici benzina e diesel, e lo fa in un modo davvero molto interessante. La piattaforma MQB, infatti, è stata pensata sin dall’inizio per essere quanto mai flessibile e dunque anche adatta a ricevere le bombole necessarie per stoccare il gas naturale. Sia la Polo sia la Golf, infatti, sono perfettamente bi-valenti e non hanno i limiti dei vecchi modelli mono-valenti di Wolfsburg che potevano rifornire solo qualche litro di benzina, come per esempio la Touran. Oggi solo la eco-Up! è omologata come mono-valente, perché viste le sue dimensioni ridotte è davvero difficile trovare spazio sia per la bombola del metano che per il serbatoio del diesel. Continua su Autoappassionati

giovedì 22 febbraio 2018

Moto Guzzi V7 III Carbon, una serie speciale tra passato e futuro

Ogni marchio può vantare alcuni modelli che più di altri hanno fatto la storia. Nel caso della quasi centenaria Moto Guzzi ce ne sono diversi, ma uno di questi è senza ombra di dubbio la V7. Il motivo è semplice e risale al 1965, quando la V7 700 fu la prima Guzzi a inaugurare la disposizione del motore che le moto di Mandello del Lario utilizzano ancora oggi, cioè quella con motore a V di 90 gradi longitudinale dal suono inconfondibile e la trasmissione a cardano. All’epoca la V7 aveva dato vita a una fortunata stirpe di discendenti, compresa la mitica e rarissima V7 Sport 750 “telaio rosso”. Ad ogni modo, dopo qualche anno la sigla V7 è sparita dalla produzione Moto Guzzi, salvo poi ritornare nel 2007, a oltre quarant’anni di distanza, con una nuova V7. Continua su La Stampa

mercoledì 21 febbraio 2018

Citroën Type-H, il furgone più amato di Francia compie 70 anni. E il nuovo Jumper lo imita

Girando per Parigi o per qualche paesino francese è ancora possibile imbattersi in qualche strano camioncino, proprio come accade da noi con il “Lupetto” o il Leoncino della OM, solo che oltralpe si tratta del Citroën Type-H che ha avuto una lunga storia iniziata nel 1947 e terminata nel 1981 dopo 473.289 esemplari costruiti. Una vera colonna portante dei veicoli commerciali francesi che oggi rivive in una piccolissima serie limitata che ne celebra il settantesimo anniversario, creata partendo da un normalissimo Citroën Jumper a cui viene sostituita quasi interamente la parte anteriore. È una trasformazione ufficiale, autorizzata dalla filiale italiana della Casa francese e realizzata dalla Caselani Automobili, con un costo complessivo di 21.800 euro che non sono pochi ma che garantiscono un risultato di grande impatto visivo. Continua su La Stampa

lunedì 19 febbraio 2018

Mercedes G 63 AMG, 585 CV di pura follia tedesca

Partiamo dal presupposto che ogni auto che voglia definirsi sportiva non dovrebbe essere più alta di un metro e venti, al massimo un metro e trenta. Come una Porsche 911 per intenderci. Beh, forse possiamo arrivare a un metro e cinquanta perché tenere fuori un oggetto come la Focus RS sarebbe un peccato mortale. In ogni caso, un metro e mezzo è davvero il massimo, dopodiché entriamo nel territorio dei fuoristrada e dei veicoli commerciali. Tuttavia, ogni regola ha le sue eccezioni e la nuovissima Mercedes G 63 AMG con il suo bel metro e novantatré ne è l’esempio perfetto. C’è qualcosa di perverso, dal punto di vista ingegneristico, nel voler infilare sotto il cofano di un’auto che è nata espressamente per resistere e avanzare nel fuoristrada più puro il motore di una supercar. Continua su Autoappassionati

venerdì 16 febbraio 2018

Mercedes Classe B Tech, la prova su strada

La Classe B la conosciamo bene, è uno dei pilastri della gamma a trazione anteriore di Mercedes, seconda per popolarità solo alla Classe A, con cui condivide gran parte della meccanica. Presentata nel 2005 e rinnovata radicalmente nel 2011 – in concomitanza con il cambio di piattaforma che la Casa di Stoccarda ha operato per tutte le compatte – è giunta ora verso la fine del suo ciclo di vita e verosimilmente nei prossimi mesi vedremo il debutto della terza generazione che arriverà poi sul mercato nel corso del 2019. Così, per aumentare l’appeal di un modello non più giovanissimo e stretto nella morsa di crossover di ogni tipo, Mercedes ha deciso di lanciare tre nuove versioni della Classe B definite come serie speciale “Tech”. L’idea è quella di rendere l’allestimento più ricco, in particolar modo di contenuti tecnologici, rendendo allo stesso tempo il prezzo più invitante. Continua su Autoappassionati

giovedì 15 febbraio 2018

Moto E, la MotoGP diventa elettrica

È ufficiale, dal 2019 il motomondiale si arricchirà con una nuova categoria, la Moto E, dove l’ultima lettera indica inesorabilmente la natura delle motociclette che ne faranno parte, ovvero 100% elettriche. Se ora state rileggendo le prime due righe con aria basita, ricordatevi che già da tre anni esiste un campionato simile nelle quattro ruote, la Formula E, che tra un paio di mesi correrà anche in Italia e precisamente a Roma tra i palazzi dai marmi bianchi del quartiere Eur. E’ il progresso e non si può fermare, soprattutto quando sia le Case automobilistiche che quelle motociclistiche stanno virando prepotentemente verso l’elettrico e hanno la necessità di spiegare al grande pubblico che guidare un mezzo che di base ha lo stesso motore del frullatore di casa può anche essere divertente. E in effetti la Formula E è spesso avvincente, anche perché le monoposto sono praticamente uguali tra loro, sebbene le prestazioni non siano nemmeno paragonabili a quelle della Formula 1: i cavalli di potenza sono circa 250 e la velocità massima è di 225 km/h. Continua su GQ

mercoledì 14 febbraio 2018

Quanta ex-Germania Est c'è nell'industria dell'auto tedesca?

Nell'immaginario collettivo la Repubblica Democratica Tedesca è rappresentata dai famigerati servizi segreti della Stasi, dalla bizzarra Trabant e da un paio di film come Goodbye Lenin e Le vite degli altri. Ma quello Stato che è cessato di esistere il 3 ottobre del 1990, giorno ufficiale delle riunificazione tedesca, era ovviamente molto di più, dal punto di vista sociale, politico, economico e culturale. Del resto oltre quaranta anni di storia non ci cancellano con una firma ed un colpo di spugna, specialmente quando si parla di cose ben tangibili, come edifici e fabbriche. Perché se è vero che nella DDR si producevano sostanzialmente solo le Trabant e le Wartburg, è altrettanto vero che le due Germanie avevano economie assai diverse, con quella dell'Est che a fatica produceva la metà della ricchezza di quella dell'Ovest e versava in uno stato di arretratezza cronico. Continua su Omniauto

martedì 13 febbraio 2018

Fiat Tipo, la regina delle compatte italiane compie 30 anni

Nel 1988, un anno prima della caduta del Muro di Berlino, Fiat lanciava sul mercato la Tipo. Era il 26 gennaio e da lì a poco Alberto Tomba sarebbe diventato noto al grande pubblico vincendo il suo primo oro olimpico a Calgary. Ma il 1988 è anche l’anno della prima liberazione di Nelson Mandela, della nascita del Salone del Libro di Torino, della morte di Enzo Ferrari e dei nove oscar vinti da “L’ultimo Imperatore” di Bertolucci. Per la Fiat, invece, la Tipo è la prima auto sviluppata su una inedita piattaforma modulare dalla quale nasceranno poi tantissimi altri modelli, dalle Lancia degli Anni 90 come la Delta II e la Lybra, fino alle Alfa Romeo GTV e Spider; senza contare che sull’evoluzione di questo pianale sono state sviluppate anche le Alfa 147 e 156. Continua su La Stampa

lunedì 12 febbraio 2018

Alla scoperta della Porsche di Lipsia, dove nascono Cayenne, Macan e Panamera

Quando si parla della Porsche la mente va subito a Stoccarda, Zuffenhausen per i più precisi, e si tende a dimenticare che il marchio tedesco ha ben sette stabilimenti in tutta la Germania, tra cui quello di Lipsia che produce circa 40.000 auto all'anno, sulle quasi 250.000 che Porsche vende in tutto il mondo. Qui, nel territorio che una volta apparteneva alla Repubblica Democratica Tedesca, vengono costruite le Cayenne, le Macan e le Panamera, per un totale di venti varianti di modelli e undici diverse motorizzazioni. La ricerca della qualità è totale e investe ogni minimo dettaglio della vita all'interno dello stabilimento e dei suoi processi, tanto che nel 2017 è stato premiato come miglior impianto automotive al mondo da J.D. Power. Costruito nel 2000 e ampliato più volte - 2006, 2011, 2015 - all'inizio impiegava 270 persone che ora sono diventate 4.100 e lavorano su tre turni, costruendo 600 automobili al giorno di cui quasi la metà sono Panamera. Continua su Omniauto

venerdì 9 febbraio 2018

Keanu Reeves “surfa” in sella a una delle sue Arch Motorcycles


Se per il grande pubblico Keanu Reeves è famoso specialmente per i suoi film, gli appassionati di moto sanno che l’attore americano è anche proprietario di un marchio motociclistico, la Arch Motorcycle. È una piccola factory fondata sei anni fa che crea moto su misura a un prezzo...commisurato. Per portarsi a casa una Arch, infatti, bisogna preventivare una spesa di almeno 80.000 dollari, aspettare tre mesi per la produzione e apprezzare il genere custom. A quel punto si può scegliere tra una gamma che comprende tre modelli: la KRGT-1, la 1S e la Method 143 che condividono la stessa base tecnica e interpretano in tre modi diversi il concetto di cruiser e cafè racer. Continua su La Stampa

martedì 6 febbraio 2018

Nuova Mercedes Classe A 2018, direttamente dal futuro

Più grande, più sicura e molto più tecnologica. Ecco tre aggettivi perfetti per descrivere la nuova generazione della Mercedes Classe A, che in attesa del rinnovamento delle concorrenti premium – Audi A3 e BMW Serie 1 su tutte – si pone senza ombra di dubbio come leader del segmento. Se sulla vecchia Classe A si poteva storcere il naso per il sistema di infotainment, l’inedito MBUX (Mercedes-Benz User Experiece) sgombra il campo da ogni dubbio, ornando la plancia con un doppio display disponibile in tre misure diverse, fino a 10,25 pollici . A un impatto visivo di primo livello corrisponde una lunga lista di software e funzioni, che vanno dalla connessione internet integrata, allo schermo finalmente touch, dalle comunicazioni car-to-x (attraverso cui l’auto si interfaccia con lo scenario circostante) all’head-up display e ai comandi vocali naturali. Basta dire “Hey Mercedes” per attivarli e comunicare anche semplici esigenze pronunciando frasi come “ho caldo” per attivare il climatizzatore. Continua su GQ

lunedì 5 febbraio 2018

C’è una moto elettrica nel futuro dell’Harley-Davidson

Di solito una Harley-Davidson prima si sente e poi si vede, grazie a quel suono inconfondibile (brevettato anni fa) che arriva all’orecchio anche da dietro una curva, prima che l’occhio veda la moto percorrerla. Nei prossimi anni, però, questa regola potrebbe anche cambiare in favore di una presenza su strada più silenziosa, perché a Milwaukee hanno deciso di produrre anche una moto elettrica. L’ufficialità è arrivata qualche giorno fa in una conferenza, dove peraltro sono stati annunciati tagli ai posti di lavoro e la chiusura di uno stabilimento. Il progetto che porterà alla nascita della moto elettrica si chiama LiveWire ed è partito quattro anni fa, ma per vedere la moto fatta e finita bisognerà aspettare un altro anno e mezzo. Per ora, dunque, le bocche sono cucite e non c’è alcuna informazione sul possibile nome di questa Harley elettrica. Quello che si sa riguarda l’autonomia, che dovrebbe raggiungere almeno i 100 km, e le prestazioni, con una accelerazione da zero 0 a 60 miglia orarie completata in 4 secondi, un tempo paragonabile a quello di buona parte delle moto stradali. Continua su La Stampa

domenica 4 febbraio 2018

Audi RS6 Nogaro Edition, una “giardinetta” da 320 km/h

Se la Audi RS 6 Nogaro Edition non è la station wagon più veloce del mondo è solo a causa della Brabus 850, una specie di mostro creato da uno dei più famosi tuner tedeschi, che definire auto di serie è un esercizio di dialettica. Non che questa serie speciale della “giardinetta” tedesca sia inferiore in termini di esclusività, ma facciamo un passo indietro. Per chi non la conoscesse, la RS 6 è un’icona della Casa di Ingolstadt. Una delle espressioni più alte della sportività e delle prestazioni intese alla maniera dell’Audi, che negli anni ha attraversato l’evoluzione tecnica del marchio, montando anche (in passato) un motore di derivazione Lamborghini. Continua su GQ

giovedì 1 febbraio 2018

Auto da record: 80 anni fa una Mercedes “volava” a 432,7 km/h

Se pensate che le auto d'epoca fabbricate nella prima metà del secolo scorso siano poco più che carrozze lente e impacciate, dovrete ricredervi, perché proprio in questi giorni ricorre l'ottantesimo anniversario del record di velocità stabilito da Rudolf Caracciola (tedesco di remote origini italiane) su strada aperta al pubblico pubblica. Caracciola era al volante della Mercedes-Benz W 125 a dodici cilindri progettata appositamente: un “mostro” da 5,6 litri di cilindrata, sovralimentato con un compressore Roots, che erogava oltre 900 Nm di coppia e oltre 730 CV. Con questo motore la W125 toccò i 432,7 km/h sul chilometro lanciato lungo l’autostrada tra Francoforte sul Meno e Darmstadt. Continua su La Stampa

mercoledì 31 gennaio 2018

Fiat 500, le 10 versioni speciali più strane

Oggi siamo abituati a considerare la Fiat 500 come una gamma di auto, composta dalla piccola berlina sulla breccia dell’onda dal 2007, dalla multispazio 500L e dalla crossover 500X, relegando il modello originale a un angolino della memoria. Ma la Nuova 500 – questo è il nome completo della versione prodotta tra il 1957 e il 1975 – oltre ad essere stato un pilastro della motorizzazione nazionale e ad essere diventata una delle icone dell’italianità del mondo, ha avuto anche tantissime versioni speciali, con una varietà che le auto attuali nemmeno si sognano. Alcune di queste sono famose e non è difficile vederle in giro, altre lo sono molto meno e se le ricordano solo gli appassionati di auto d’epoca. Eccovi dunque la nostra classifica delle 10 Fiat 500 speciali più particolari, da cui sono escluse a priori le Abarth e le Giannini, fin troppo famose e prodotte in grandi numeri per essere considerate speciali. Continua su GQ

martedì 30 gennaio 2018

Autostrade, prorogato lo sconto sui pedaggi del 30% per moto e scooter

Chi usa spesso la moto o lo scooter in autostrada potrà essere contento, perché lo sconto del 30% sul pedaggio autostradale per i mezzi a due ruote è stato prorogato fino al 30 giugno 2018. L’agevolazione, infatti, era terminata con la fine del 2017 e non era stata rinnovata automaticamente, trattandosi di una sperimentazione. Poi, finalmente, nei giorni scorsi l'Aiscat (l’associazione delle società concessionarie) e il ministero dei Trasporti hanno comunicato che la sperimentazione è di nuovo attiva a condizioni invariate e che per i transiti effettuati nelle prime settimane del mese di gennaio la riduzione, che potrebbe non essere calcolata nella prima fattura annuale, verrà comunque applicata a conguaglio nel ciclo di fatturazione successivo.  Continua su La Stampa

lunedì 29 gennaio 2018

Jeep Cherokee, col restyling è più matura


La Cherokee è uno dei modelli Jeep più famosi, un vero caso commerciale se si considera la seconda generazione, quella diventata un istant classic sin dal suo debutto nel 1984 e poi rimasta sulla breccia fino al 2001. La Cherokee attuale è altrettanto importante, perché nel 2013 è stata la prima vettura progettata per intero dal Gruppo FCA, pensata come un modello globale e sviluppata partendo da una “costola” dell’Alfa Romeo Giulietta. In questi giorni ha debuttato al Salone di Detroit il modello aggiornato, che ha in comune una motorizzazione inedita con un’altra Alfa, ovvero il 2 litri turbo benzina della Giulia, che in questa applicazione è stato depotenziato da 280 a 270 CV pur mantenendo la coppia massima di 400 Nm. Continua su  GQ

sabato 27 gennaio 2018

Volkswagen up! GTI, guidarla ti mette di buon umore

La Volkswagen up! come la conoscevamo fino ad oggi era una citycar apprezzata in tutta Europa, seconda nelle vendite 2017 solo alla coppia italiana formata dalle Fiat Panda e 500. Le cose sembrano destinate a cambiare con la neonata Volkswagen up! GTI, versione "pepata" che potrebbe lasciare un piccolo segno nella nobile famiglia Gran Turismo Injection. Vediamo perché. E' impossibile non riconoscere la up! GTI, da qualunque angolazione la si guardi. Davanti spicca la calandra con la griglia sportiva a nido d'ape, di lato si notano subito le bandelle sottoporta nere mentre dietro saltano subito all'occhio lo spoiler piuttosto pronunciato e il singolo terminale di scarico cromato. Rispetto alla Golf e alla Polo GTI qui la ricetta dell'understatement è stata messa da parte, probabilmente anche tenendo in considerazione il pubblico giovane a cui quest'auto è rivolta. Continua su Omniauto.

venerdì 26 gennaio 2018

Com’è nata la leggenda della Ford Mustang


Le mode passano ma i miti restano. Accade anche nell’industria automobilistica sebbene sia un privilegio ridotto a una manciata di modelli. Uno di questi è senza dubbio la Ford Mustang, icona del concetto di sportiva all’americana e longeva come poche altre. Proprio in questi giorni ricorre il cinquantennale del debutto nelle sale cinematografiche americane del film Bullitt, una delle pellicole che hanno resto Steve McQueen immortale e che hanno contribuito ad accrescere il fascino della Mustang. La Ford ovviamente non si è fatta sfuggire un’occasione così succulenta e ha presentato una versione speciale, coinvolgendo anche una bella ragazza bionda che risponde al nome di Molly McQueen, nipote del grande Steve. Ma… da dove e come nasce la leggenda della Mustang? Continua su GQ

giovedì 25 gennaio 2018

Lancia 037, il “Gruppo B” ruggisce ancora, anche nelle aste

Se c’è una categoria di auto capace di generare ancora il famoso “effetto wow” anche a 30 anni di distanza, questa è quella delle Gruppo B. Sebbene questo raggruppamento abbia avuto una vita brevissima - dal 1983 al 1986 - e le auto omologate con le sue specifiche siano poco più di una manciata, il suo regolamento tecnico ha dato vita ad alcuni “mostri” entrati istantaneamente nella leggenda e destinati a non muoversi più da lì. Sono l’Audi Quattro S1, la Ferrari 288 GTO, la Ford RS 200, la Lancia Delta S4, la Peugeot 208 T16 e la Porsche 959. Auto che hanno popolato i muri delle camerette e i sogni di milioni di adolescenti, con le loro linee eccessive e le prestazioni in grado di spaventare anche le Formula 1. Ma anche auto che si sono velocemente estinte dopo il terribile incidente in cui persero la vita Toivonen e Cresto. Continua su La Stampa

mercoledì 24 gennaio 2018

Le 10 supercar più importanti della storia

Quando si parla di supercar bisogna stare molto attenti, sia perché si tratta di una categoria di auto che smuove i sentimenti di tutti gli appassionati, sia perché ognuno ha le sue preferite. Così è molto difficile cimentarsi a fare delle classifiche, soprattutto quando non si tiene conto dei numeri ma di valori più inafferrabili, come in questo caso. Valori che per quanto oggettivi mantengono un certo grado di soggettività e per questo possono non essere condivisi da tutti. Ma noi ci proviamo lo stesso e stiliamo la classifica dieci più importanti di tutti i tempi, considerando soprattutto il loro potere innovativo e dirompente, ma anche il momento storico in cui sono state presentate. Perdonateci sin d’ora se abbiamo saltato una delle vostre preferite. Continua su GQ

martedì 23 gennaio 2018

E se fosse il metano l'alternativa al diesel?

Anche se il metano ti dà una mano, come recitava un celeberrimo spot, agli italiani non sembra interessare più di tanto quando si parla di automobili. Il gas naturale non gode di buona immagine e viene spesso visto come una scelta di ripiego o votata al risparmio, soprattutto nei periodi in cui il prezzo della benzina sale oltre alcune soglie psicologiche. Non a caso, negli ultimi due anni in cui la quotazione della “verde” è rimasta sostanzialmente stabile, le vendite di modelli a metano si sono addirittura dimezzate, scendendo dalle 62.935 alle 32.743 del 2017, con una quota passata dal 4 al 1,7%. Insomma, un mercato di nicchia dove l'impegno di pochi costruttori porta anche ad una scelta limitata di modelli. Continua su Omniauto

lunedì 22 gennaio 2018

Nuova Dacia Duster 2018 1.5 dCi 110 CV 4x4 - prova su strada - VIDEO


Avete presente la Dacia Duster? Il Suv che costa come una citycar, è grande come una station wagon e robusta come una vera fuoristrada? Bene, perché oggi sono seduto all'interno del modello nuovo, che è stato completamente rinnovato rispetto a quello del 2010. Finora la Duster è stata un grande successo, fatto di oltre 900.000 auto vendute, di cui ben 135.000 in Italia, dove solo la 500X vende di più. Tutto questo senza contare che la Duster rappresenta circa la metà delle vendite di tutto il marchio Dacia.

domenica 21 gennaio 2018

Venduta all’asta per 5,2 milioni di euro una rarissima Ferrari 340 America Competizione


Negli anni Cinquanta era possibile comprare un'auto stradale realmente derivata dalla Formula 1. Bastava avere la giusta quantità di denaro e rivolgersi a Enzo Ferrari, anche se si abitava negli Stati Uniti d'America. Oggi una di queste rarissime auto è stata battuta all'asta da Bonhams a Scottsdale per 5,2 milioni di euro, che se non è una cifra record per una Ferrari è comunque una quotazione da far venire i brividi. Continua su La Stampa

sabato 20 gennaio 2018

Audi A4 Avant g-tron, quando il metano diventa premium

È difficile pensare a un'Audi che non sia diesel e magari con la trazione quattro. Lo dicono i numeri, che poi sono il riflesso delle scelte degli automobilisti. Scelte spesso quasi forzate in quanto prive di alternative credibili, come invece può essere il metano. Si, perché a Ingolstadt sono tra i pochi a credere nel gas naturale e addirittura gli unici se si parla di premium. Per cui dopo la A3 g-tron è arrivata anche la A4 g-tron che qui vi raccontiamo in versione Avant. continua su Omniauto

venerdì 19 gennaio 2018

Fiat 500L 1.4 T-Jet GPL Lounge, la prova dei 50.000 km - VIDEO


La 500L la conosciamo tutti bene, è una delle Fiat di maggiore successo degli ultimi anni, un successo che va oltre i confini nazionali, considerando che delle 80/90.000 unità che vengono vendute in Europa ogni anno, solo due terzi sono acquistate in Italia.Fin dalle prime prove stampa e dall'inizio della sua carriera commerciale la 500L non ha mai mostrato difetti evidenti o problematiche particolari, insomma è una di quelle auto che si definisce “nata bene”. Ma come si comporta alla distanza? Le sue qualità permangono anche dopo tre anni di utilizzo e 50.000 km di percorrenza?