lunedì 19 ottobre 2015

Taxi, dopo Milano anche a Roma arrivano 200 telecamere contro le aggressioni


Roma è la città italiana con più incidenti stradali. Sono stati più di 14.000 nel 2013 e hanno causato 140 morti (19.000 feriti), ma si sa che nella Capitale il Codice della Strada è conosciuto solo da pochi automobilisti. La novità degli ultimi mesi, invece, è stata la sequela di aggressioni ad autisti professionisti, nella fattispecie guidatori di autobus e tassisti, con diversi episodi che sono saliti alla ribalta della cronaca. Dei quasi 8.000 “tassinari” romani si può dire molto, ma è innegabile che siano esposti a pericoli di vario tipo, in particolare le donne, circa il 10% dei tassisti, per le quali negli ultimi mesi è stato istituito il cosiddetto “turno rosa”, cioè un orario di lavoro dalle 8:30 alle 16:30, in cui la luce del giorno dovrebbe aumentare la loro sicurezza. Ma siccome prevenire è meglio che curare, una bella telecamera a bordo può fungere da dissuasore per i delinquenti di piccolo cabotaggio, quelli che sperano di rubare qualche centinaio di euro in contanti, magari uno smartphone e di farla franca. Se poi questo dispositivo – costa 400 euro, più 100 euro all’anno per il servizio – è in grado di riprendere contemporaneamente sia l’interno che l’esterno dell’auto e di georeferenziare il tutto con un segnale Gps, il discorso diventa più interessante.

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venerdì 16 ottobre 2015

Il futuro di Volvo, tanta elettricità e una nuova piattaforma


Tra i tanti effetti del Dieselgate Volkswagen c’è anche quello di aver drasticamente influenzato i piani industriali delle Case automobilistiche riguardanti il prossimo futuro. Dopo che lo stesso gruppo tedesco e che Toyota, suo concorrente principale, hanno detto che investiranno massicciamente sulla trazione elettrica, anche Volvo ha fatto lo stesso. Le novità principali, quindi, sono due: il progressivo ampliamento della gamma elettrificata, cioè delle ibride plug-in ma anche di una inedito modello a zero emissioni e la nascita di una nuova piattaforma modulare per le auto compatte, CMA – Compact Modular Architecture, che si affiancherà a quella esistente (SPA – Scalable Product Architecture) per le vetture più grandi. La prima Volvo a sfruttare la CMA, dunque, sarà lanciata nel 2017 e questa nuova piattaforma sarà fondamentale per arrivare all’obiettivo delle 800.000 auto vendute entro i prossimi 4 anni. L’evoluzione della Spa, invece, proseguirà con l’arrivo della S90, cioè la futura ammiraglia della gamma svedese che sarà l’alter-ego tradizionale della SUV XC 90. Ovviamente, le due piattaforme avranno molto in comune, a partire dai motori, dai sistemi di infotainment e da quelli di sicurezza che saranno fondamentali per raggiungere l’obiettivo degli “infortuni zero” su una nuova Volvo entro il 2020. Al centro di tutto, poi, c’è la riduzione dei costi come pure la possibilità di diffondere i powertrain ibridi plug-in su tutta la gamma.

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giovedì 15 ottobre 2015

Auto elettrica, niente multa a chi occupa il loro parcheggio



Vi ricordate la Fiat Panda Elettra? Era il 1990 e forse eravamo tutti più impegnati a seguire i Mondiali di calcio ma proprio venticinque anni fa in Italia era già possibile acquistare un’auto elettrica. Certo, più che un’auto era una batteria con ruote, visto che i suoi accumulatori occupavano tanto di quello spazio che bisognava togliere i sedili posteriori. Poi, la sua autonomia di meno di 100 km con tempi di ricarica prossimi alle 10 ore di certo non aiutava. Ma, in ogni caso, era un’auto elettrica e era in vendita (anche se nessuno la comprava). Oggi – venticinque anni dopo! - che in Italia siamo arrivati con fatica a vendere poco più di mille auto elettriche in un anno, il Codice della Strada non si è ancora accorto di loro. Infatti, i rari parcheggi con colonnina pubblica per la ricarica non sono protetti dal C.d.S. Vuol dire che ci si può parcheggiare tranquillamente qualunque auto senza prendere una multa.

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mercoledì 14 ottobre 2015

Ferrari F12tdf, ecco l’auto “stradale” più veloce nella storia del Cavallino Rampante


Finita l’era dei nomi “originali”, in Ferrari sono tornati alle sigle e così la versione estrema della F12 si chiama “tdf” – scritto minuscolo – che sta per Tour de France, una di quelle gare leggendarie degli anni Cinquanta e Sessanta, come la Mille Miglia, dove la morte era dietro l’angolo e i piloti erano eroi. Così, la F12tdf riprende, almeno idealmente, il concetto di auto stradale pronta per le corse, come la sua antenata 250 GT Berlinetta che di quei pericolosi giri di Francia ne vinse quattro. La sua produzione sarà limitata a 799 esemplari, in cui la Casa di Maranello riverserà lo stato dell’arte della sua tecnologia. Il 6.3 litri V12 a 65° gradi continua a rinunciare al turbo e ciononostante raggiunge i 780 CV a 8.500 giri, mentre la coppia massima di 705 Nm arriva a 6.750 giri e il limitatore taglia a 8.900 giri. Numeri incredibili che portano a prestazioni di altissimo livello: l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 2,9 secondi e quella da 0 a 200 km/h in 7,9, ma è il tempo sul giro a Fiorano a definire la cifra complessiva di questa F12tdf, che è accreditata di un crono di 1:21, cioè un solo secondo in più de LaFerrari, due in meno rispetto alla F12 berlinetta.

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martedì 13 ottobre 2015

Crash test Fiat 500X, in Europa 4 stelle su 5, in America promossa a pieni voti


FCA ha imparato la lezione dei crash test americani, in particolare del severissimo Small overlap dell’Insurance Institute for Highway Safety’s (IIHS), in cui la Fiat 500 berlina non aveva fatto una bella figura. A dire il vero, nemmeno le altre dieci citycar testate avevano brillato e solo una era stata giudicata accettabile. Il motivo è semplice, lo Small overlap (nel video sotto) prevede l’impatto con il 25% del frontale a 64 km/h, ma su una barriera rigida, che è molto diverso dal crash su una barriera deformabile (a simulare il muso di un’altra auto) e con il 40% della parte anteriore dell’auto. Questo test è stato attivato a metà 2012, quindi quasi nessuna auto tra quelle immediatamente testate era stata progettata per superarlo bene, e quindi ha fatto molte vittime illustri. Una volta prese le misure, però, tutti hanno iniziato ad adeguarsi, FCA compresa, con la Fiat 500X che ha appena ottenuto il massimo dei voti, ottenendo il giudizio massimo in tutte le cinque categorie.

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lunedì 12 ottobre 2015

Best Global Brand 2015: Toyota guadagna 2 posizioni, Volkswagen ne perde 4


Come si fa a stabilire il valore globale di una azienda? È possibile fare una classifica delle migliori multinazionali del mondo? Interbrand, una delle più quotate società di consulenza a livello mondiale, ci prova ogni anno, stilando la sua Best Global Brand che prende in considerazione le 100 imprese top del pianeta e che non tiene conto solamente del valore azionario, dei beni, delle tecnologie e degli investimenti, ma considera anche il valore percepito del marchio e il potenziale di cui viene ritenuto capace. Al primo posto, manco a dirlo, c’è Apple con 170 miliardi dollari, seguita da Google con 120 miliardi e da Coca-Cola con 78,4 miliardi. Al quarto e al quinto posto ecco altri due colossi dell’informatica, come Microsoft e IBM, dopodiché si trova Toyota. La Casa giapponese si è piazzata per il quarto anno consecutivo nei primi dieci posti della classifica e rispetto al 2014 ha addirittura guadagnato due posizioni, totalizzando un valore del marchio di 49 miliardi di dollari. Toyota è anche la prima delle aziende automotive a comparire nella classifica di Interbrand, inseguita dalla coppia di “premium tedesche” BMW e Mercedes che si trovano all’undicesimo e dodicesimo posto (37,2 e 36,7 miliardi di dollari), appena fuori dalla top ten completata da Samsung, General Electric, McDonald’s e Amazon. Lo scorso anno, invece, la situazione era invertita, con Stoccarda che precedeva Monaco di Baviera. Per trovare le altre Case automobilistiche bisogna scendere fino al diciannovesimo posto, dove c’è Honda (23 miliardi) e al trentacinquesimo dove c’è Volkswagen (12,5 miliardi e in caduta di quattro posizioni rispetto allo scorso anno).

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venerdì 9 ottobre 2015

Crash test Fiat 500X, in Europa 4 stelle su 5, in America promossa a pieni voti


FCA ha imparato la lezione dei crash test americani, in particolare del severissimo Small overlap dell’Insurance Institute for Highway Safety’s (IIHS), in cui la Fiat 500 berlina non aveva fatto una bella figura. A dire il vero, nemmeno le altre dieci citycar testate avevano brillato e solo una era stata giudicata accettabile. Il motivo è semplice, lo Small overlap (nel video sotto) prevede l’impatto con il 25% del frontale a 64 km/h, ma su una barriera rigida, che è molto diverso dal crash su una barriera deformabile (a simulare il muso di un’altra auto) e con il 40% della parte anteriore dell’auto. Questo test è stato attivato a metà 2012, quindi quasi nessuna auto tra quelle immediatamente testate era stata progettata per superarlo bene, e quindi ha fatto molte vittime illustri. Una volta prese le misure, però, tutti hanno iniziato ad adeguarsi, FCA compresa, con la Fiat 500X che ha appena ottenuto il massimo dei voti, ottenendo il giudizio massimo in tutte le cinque categorie.
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giovedì 8 ottobre 2015

Volkswagen, ecco come cambia la potenza quando nei TDI si attiva la “mappa fantasma”


Tutto è iniziato con un software e a pensare che la prima causa del “dieselgate” Volkswagen sia qualcosa che nemmeno si può toccare con mano, viene quasi da sorridere. Il “defeat device”, però, è una cosa serissima che probabilmente costerà miliardi di euro. Che serva ad abbattere le emissioni solo e soltanto quando l’auto è sottoposta al test di omologazione dell’Epa è cosa nota, ma che cosa succede realmente quando si attiva questa “mappa fantasma” e quanta potenza si perde? Se lo sono chiesti i colleghi americani di TFLcar.com che hanno preso una Volkswagen Jetta 2.0 TDI del 2010 e l’hanno portata sul banco a rulli in un centro ufficiale per il controllo delle emissioni, situato a Denver, in Colorado. In questo Stato non sono previsti controlli sugli NOx, come invece accade in California, ma solo sulle emissioni di particolato, che viene misurato con il valore dell’opacità allo scarico, tollerata fino al 35%, un valore molto alto.

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mercoledì 7 ottobre 2015

GM sperimenta la guida autonoma: una flotta di Chevrolet Volt per i dipendenti


General Motors vuole cambiare il concetto di mobilità personale, portandolo nel futuro e trasformando tutta l’azienda. Lo ha detto ieri agli investitori l’amministratore delegato Mary Barra, annunciando l’arrivo di una flotta di auto a guida autonoma a disposizione degli impiegati al Warren Tech Center (nella foto sotto), che le potranno usare per muoversi all’interno del campus: si potrà “saltare su” e farsi portare da una parte all’altra, proprio come fossero navette di un film di fantascienza. Saranno tutte Chevrolet Volt e, se GM non verrà battuta sul tempo, saranno le prime auto aziendali autonome del mondo. Ma non è tutto, perché la Volt potrebbe anche unire per la prima volta il concetto di veicolo elettrico ad autonomia estesa – percorre fino a 85 km solo con la batteria – a quello di guida autonoma. “Vogliamo dimostrare che abbiamo una nuova visione, molto più lontana da quella classica dell’industria dell’auto e più vicina a quella della Silicon Valley”, ha detto Mary Barra.

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martedì 6 ottobre 2015

Nuova Opel Astra, l'alta tecnologia incontra l'efficienza


BRATISLAVA - I fari Intellilux a matrice di LED, il sistema di connettività OnStar e quattro nuovi motori tra cui spicca il 1.6 CDTI turbodiesel. Sono queste le tre innovazioni principali della nuova Opel Astra, che debutterà sul mercato italiano a metà novembre ma è già ordinabile con un listino che parte da 17.600 euro. E' l'undicesima generazione di compatta Opel, considerando anche le Kadett (la prima nacque nel 1936) e rispetto alla precedente è una vettura completamente nuova, che ha fatto un salto generazionale in ogni aspetto ''In Italia circa il 55% delle Astra sarà scelto da clienti privati - ha commentato Roberto Matteucci, ad di General Motors Italia, durante la presentazione stampa a Bratislava - mentre il resto andrà alle flotte. Ci aspettiamo, inoltre, che il diesel rappresenterà circa i tre quarti delle scelte''. L'Astra, come da tradizione, sarà anche station wagon ''L'Astra Sports Tourer arriverà invece a marzo - ha aggiunto Matteucci - con un delta di prezzo rispetto alla berlina di 1.000 euro''. Il progetto della nuova Opel Astra è iniziato a Russelsheim cinque anni fa e agli ingegneri è stato richiesto di partire da un foglio bianco, tenendo a mente il 'comandamento' della massima efficienza sotto ogni aspetto. Per questo è stata progettata una nuova piattaforma, che insieme alla scocca ridisegnata - pesa 280 kg anziché 357 kg - e a componenti come i telaietti ausiliari e le sospensioni (-50 kg), ha portato a un calo complessivo della massa compreso tra 120 e 200 kg a seconda delle versioni. Allo stesso tempo la lunghezza è diminuita di 5 cm e l'altezza di 2,6 cm, ma lo spazio interno è aumentato: +3,5 cm per le gambe dei passeggeri posteriori.

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lunedì 5 ottobre 2015

Icct, Renault Twingo auto più 'veritiera' nei consumi


Sono le auto più leggere e tecnicamente con i motori più semplici quelle che in Europa registrano una minore differenza tra i consumi reali su strada e quelli omologati in laboratorio. Lo rileva una ricerca dell'International Council of Clean Transportation (Icct) che, analizzando alcuni dei modelli più venduti in Europa nel 2014, consegna la palma d'oro dei consumi più 'veritieri' alla Renault Twingo che, tra percorrenze reali e omologate, limita la 'forbice' al 10% contro una media del 37% del resto del campione. L'analisi dell'Icct fa riferimento ai dati riportati dal forum specializzato tedesco Spritmonitor.de, che monitora i consumi e le percorrenze di 122.000 automobili in Germania (rappresentative del 90% dei modelli circolanti nel paese), ed ritenuto dall'ente americano affidabile per l'ampiezza e la precisione dei rilevamenti. Nella ricerca il podio dei modelli più virtuosi, che vede in testa la Renault Twingo, è completato dalla Toyota Auris, con una differenza tra consumi omologati e consumi reali del 18% e dalla Peugeot 208 che ha una forbice del 28%. Le Mercedes Classe A, Classe C e Classe E, invece, presentano le differenze più ampie, con scarti che arrivano al 52%. L'ente americano, passa poi analizzare altri marchi. In casa Bmw, per esempio, se per la Serie 1 lo scarto medio tra consumi reali e omologati si ferma al 33%, nel caso dell'ammiraglia Serie 5 si sale al 49%, per la maggiore diffusione del cambio automatico e per la massa complessiva più alta. Una situazione analoga si ritrova nelle Peugeot, con la 308 che ha una forbice del 48%, mentre la più piccola e leggera 208 si ferma al 28%.

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venerdì 2 ottobre 2015

Icct: non solo Vw, anche auto ibride 'barano'


ROMA - Non ci sono solo le emissioni di Volkswagen nel mirino dell'International Council of Clean Transportation, l'ente americano indipendente che ha scoperto il 'trucco' Volkswagen. Nella sua ultima ricerca l'Icct mette a nudo consumi ed emissioni reali molto più elevati di quelli omologati anche per le vetture ibride e soprattutto per le ibride plug-in, cioè con cavo per ricaricare la maxi batteria. Lo studio prende ad esempio la Mitsubishi Outlander PHEV, vettura ibrida plug-in più diffusa in Europa. Pur essendo omologata con emissioni di CO2 di 49 g/km, nell'utilizzo reale sfiora infatti i 150 g/km, cioè il triplo. Ma la colpa però, precisa l'Icct, è del ciclo di omologazione New European Driving Cycle (NEDC), utilizzato per tutte le vetture vendute in Europa, aggiornato nel 1997 e non più in grado di fornire risultati veritieri. Il NEDC infatti prevede 2 percorsi di 4 e 7 km a velocità ridotte con soste brevi e accelerazioni delicatissime, condizioni che però non sono replicabili nella guida reale. Così ogni auto consuma poco, incluse - sottolinea l'Icct - le ibride e le ibride plug-in. Inoltre, il test viene effettuato in laboratorio su un banco a rulli, senza accendere alcun dispositivo che richiede potenza, come aria condizionata, impianto stereo, navigatore, luci o tergicristalli. E sono anche permessi espedienti che diminuiscono il consumo, come aumentare la pressione degli pneumatici, staccare l'alternatore, usare oli ultra-fluidi o modificare i freni.

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giovedì 1 ottobre 2015

Honda FCV, dopo la Toyota Mirai, ecco la seconda auto a idrogeno di serie


Al prossimo Salone di Tokyo, che aprirà il 29 ottobre, la Honda presenterà la FCV, cioè la nuova generazione della sua auto a idrogeno, pensata per la prima volta per la produzione in serie. La Casa giapponese ha anche specificato che questo non è il nome definitivo, che sarà svelato al Salone, ma solo una sigla (Fuel Cell Vehicle) che la identifica provvisoriamente. Ma, nome a parte, la notizia è che la Toyota Mirai non sarà più sola nel neonato mercato delle auto a idrogeno di serie. Fare un confronto diretto tra le due è impossibile, visto che della FCV per ora si conoscono solamente l’autonomia, che secondo Honda raggiungerà i 700 km, l’abitabilità per cinque persone e la sua capacità di funzionare da “generatore mobile di energia elettrica”, per immettere energia nella rete in caso di emergenza.

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mercoledì 30 settembre 2015

“Volkswagen punta dell’iceberg”, per tutti i marchi consumi reali 38% più alti


“Lo scandalo dei diesel Volkswagen è solo la punta dell’iceberg di un sistema in cui mentire è la regola”. Parole pesanti come macigni, firmate da Transport & Enviroment, un ente indipendente con sede a Bruxelles, uno di quei posti dove si fa il pelo e il contropelo a qualsiasi questione riguardi l’ambiente e i motori, come all’International Council of Clean Transportation, cioè l’ente che ha scoperto il software truccato di Wolfsburg, ma non solo. L’ICCT ha anche raccolto moltissimi dati negli ultimi anni, tra cui quelli dei consumi reali di circa 600.000 automobilisti che li pubblicano sul forum tedesco Spritmonitor.de, scoprendo che la differenza tra consumi (e quindi emissioni) reali e quelli dichiarati (e quindi omologati) è in media del 38%, con punte che superano il 50%.

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martedì 29 settembre 2015

Tesla raddoppia produzione in Europa. Musk a VW: “Redimetevi con l’elettrico”


Mentre tutta l’industria automotive osserva pensierosa l’evolversi del “Dieselgate” Volkswagen e ne attende le nefaste conseguenze, un outsider come Elon Musk, con la sua Tesla che il gasolio non sa neanche che cosa sia, si frega le mani e pontifica col petto gonfio. “Chissà, forse la redenzione del Gruppo tedesco avverrà attraverso le auto elettriche”, è stata la frase con cui l’imprenditore americano ha commentato lo scandalo sulle emissioni durante la conferenza stampa in cui ha annunciato il consistente incremento della produzione dello stabilimento olandese di Tilburg (nella foto sopra), costruito solo due anni fa. Le 200 Model S alla settimana che sono state assemblate finora e poi spedite in tutta Europa sono diventate 450, in attesa di iniziare a produrre la Model X. Per questo l’impianto è stato ingrandito, passando da 18.900 metri quadrati a 77.648.

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lunedì 28 settembre 2015

Dieselgate, quanto è grande il Gruppo Volkswagen


In questi giorni il cosiddetto Dieselgate Volkswagen è sulla bocca di tutti. Per una volta le automobili sono assurte ad argomento nazional-popolare senza che ci fosse di mezzo una vittoria della Ferrari o una stangata sul bollo. Anche Vespa, nel suo Porta a Porta, si è occupato del 2.0 TDI, delle emissioni di monossido di azoto e del crollo di credibilità dei tedeschi di Wolfsburg. L’argomento, insomma, è diventato di dominio pubblico e, come sempre in questi casi, solo poche persone conoscono realmente la materia. Allora potrebbe essere una buona idea dare i numeri, nel senso di spiegare chi è e che cosa fa il Gruppo Volkswagen. Intanto è bene sapere che, secondo Forbes, nel 2014 si è posizionata al 14esimo posto tra le aziende più importanti del mondo, seconda solo a Toyota (all’11esimo posto e prima tra le aziende automotive) e a due posizioni da Apple, che è però l’azienda che capitalizza di più al mondo in borsa. Quasi 600.000 dipendenti La classifica di Forbes tiene conto di quattro macro-valori: fatturato, profitti, risorse e capitalizzazione. Bene, nel 2014 il VW Group valeva 268.5 miliardi di dollari e ha avuto un profitto netto di 14,4 mld, mentre il valore dei suoi asset era di 425 miliardi di dollari, mentre in borsa valeva 126 miliardi.

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venerdì 25 settembre 2015

Mini Clubman, quando la famiglia è dinamica e 'cool'


STOCCOLMA - Se non fosse per le forme, le linee e le proporzioni, che rimangono inconfondibili, si farebbe fatica a definire ancora 'mini' la nuova Mini Clubman, ovvero la versione station wagon che ha raggiunto la terza generazione.

Già disponibile sul mercato italiano con un prezzo di attacco di 24.800 euro, la Clubman è ormai un prodotto maturo, nelle dimensioni, ma soprattutto nei contenuti, che sono quelli delle BMW - Mini è proprietà del marchio tedesco - di classe superiore. Se le dimensioni, infatti, la collocano tra le (poche) station wagon di segmento B, tutto il resto la pone nella zona premium del 'C'. Del resto, le lunghezza è comparabile a quella di una Audi A3, di una Mercedes Classe A o di una BMW Serie 1, tanto per rimanere in Casa, ma l'interpretazione dello spazio è peculiare e lo stile unico. Con un passo di 2,67 metri, infatti, l'abitabilità è buona, i passeggeri posteriori non sono sacrificati e il bagagliaio ha almeno 360 litri (1.250 la misura massima). Certo, il padiglione è basso (altezza massima 1,44 metri), così come la seduta, sicché è il concetto di sportività a prevalere su quello di comfort, ma è innegabile che ovunque si sia seduti la Mini riservi un trattamento in 'guanti bianchì. La qualità degli interni, sia reale che percepita, è a livelli altissimi e non c'è un dettaglio fuori posto; inoltre, la Clubman sa intrattenere chi si trova a bordo con una serie infinita di gadget, alcuni anche piuttosto frivoli, come il led circolare dal colore cangiante che incornicia il sistema di infotainment, ma che contribuiscono a tenere vivo quello spirito un po' scanzonato tipico di tutte le Mini.


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giovedì 24 settembre 2015

Suv elettriche, dopo Audi e Tesla arriverà Mercedes. Grazie alle super batterie


In principio fu Tesla, poi arrivarono i tedeschi. Tra qualche anno si potrà sintetizzare così la nascita delmercato premium a emissioni zero, inventato a Palo Alto prima con la Roadster, poi con la Model S e prossimo terreno di caccia della “triade germanica”. E sebbene al Salone di Francoforte non si sia vista la Model X da 132.000 dollari e 390 km di autonomia, cioè il primo Suv a zero emissioni di serie nella storia del mercato dell’auto, c’erano diverse altre proposte interessanti, almeno in prospettiva.Audi ha “mostrato i denti” con la e-tron quattro concept, cioè un crossover elettrico preludio di quello che arriverà nel 2018 combinando “piacere di guida, un’ottima autonomia, un design espressivo e un grande comfort” almeno secondo Urlich Hackenberg, responsabile dello sviluppo tecnico Audi. Spinto da tre motori elettrici, uno dedicato all’asse anteriore e due al posteriore, ha una potenza totale di435 CV e garantiscono una coppia di 800 Nm; numeri che si traducono in un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,6 secondi e in una velocità massima limitata a 210 km/h. L’autonomia, secondo i tecnici di Ingolstadt, può raggiungere i 500 km, per merito della batteria agli ioni di litio da 95 kWh di capacità, che è posizionata al centro del telaio per abbassare il centro di gravità.

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mercoledì 23 settembre 2015

Ford Mustang, quando in Germania si chiamava T5


Quanto ci piace la Ford Mustang? Tanto! Soprattutto ora che Ford ha deciso di venderla ufficialmente anche in Europa, con un prezzo tutt'altro che da supercar e con il ruggito cavernoso del suo V8 da 5 litri. Ci sono voluti 50 anni prima di vedere la "pony car" nel Vecchio Continente, visto che dal 1964 a poco tempo fa, nessuna Mustang è mai stata importata sul mercato europeo tramite Ford. O perlomeno, non con questo nome. Non tutti sanno, infatti, che tra il 1965 e il 1979, sul mercato tedesco, Ford vendeva un'auto chiamata T5, che altro non era se non una Mustang! A cambiare erano solo i badge e qualche scritta identificativa, ma per il resto non c'erano differenze.

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martedì 22 settembre 2015

Tettini apribili, ecco i più luminosi

Il mondo in cui viviamo è pieno di paradossi. Uno di questi è l’apertura dei tetti delle auto in relazione al clima del Paese in cui vengono acquistate. Se la regola aurea è che cabriolet e spider si vendono poco nei posti caldi, come Italia e Spagna, ma molto di più in quelli freddi, come il Nord Europa, la situazione del tetto apribile è un po’ più complessa. Accessorio molto diffuso fin quando l’aria condizionata era una cosa per pochi (o non esisteva per niente), è andato via via estinguendosi, per ritrovare una seconda giovinezza con l’arrivo dei tetti in vetro apribili, che oltre alla possibilità di far entrare l’aria esterna, portano anche molta luminosità agli abitacoli. Proprio quest’ultimo motivo, invece, è alla base della sempre maggiore diffusione dei tetti in vetro fissi; evidentemente, molti automobilisti apprezzano la possibilità di guardare il cielo, anche dal chiuso dell'auto.

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lunedì 21 settembre 2015

Volkswagen crolla in borsa dopo le accuse di consumi truccati negli USA

Una tempesta si sta abbattendo sul Gruppo Volkswagen, accusato della Environmental Protection Agency (EPA) – l'agenzia federale americana che certifica i consumi delle auto – di aver truccato il software dei motori diesel in modo da diminuire drasticamente le emissioni in sede di omologazione. La faccenda è molto seria, sia perché si prospetta una multa da 18 miliardi di dollari a carico di Volkswagen North America, sia perché nelle prime due ore dell'apertura della Borsa di Francoforte il titolo del gruppo ha perso il 22%, bruciando circa 16 miliardi di euro di valore e scendendo a 60,4 miliardi. È il peggiore tracollo da ottobre 2008 e avviene mentre i padiglioni del Salone di Francoforte sono pieni di novità ecologiche del Gruppo, che ha subito ammesso le proprie colpe.

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venerdì 18 settembre 2015

GM Powertrain Torino, qui nascono i diesel del futuro


FRANCOFORTE - Tutti i motori diesel montati sui veicoli General Motors - Opel, Chevrolet, Cadillac, Buick e GMC - nascono e vengono messi a punto a Torino, nel Centro Globale di Ingegneria e Sviluppo di GM Powetrain Europe, che recentemente ha deciso di assumere 52 nuovi ingegneri (di cui il 50% neolaureati) per ampliare un organico che attualmente conta circa 650 dipendenti. E' un centro di eccellenza che si trova nella stessa area del Politecnico di Torino, con cui il rapporto è stretto e proficua ''Collaboriamo con il Politecnico in diversi modi - ha spiegato all'ANSA, Pierpaolo Antonioli, CEO di GM Powertrain Europe, durante un'intervista al Salone di Francoforte - finanziando laboratori di ricerca specifici, anche fornendo strumenti tecnici, per avere poi un rapido trasferimento di tecnologie all'interno della nostra azienda'' rispetto alla gestione del personale, invece ''continuiamo ad assumere laureati del Politecnico, ma sosteniamo anche i dottorati di ricerca - ha aggiunto Antonioli - ed è molto importante perché diamo delle prospettive agli studenti''. La tecnologia diesel, in ogni caso, rimane centrale nella mobilità europea, nonostante negli ultimi mesi alcune amministrazioni cittadine, come quelle di Londra e Parigi, abbiano proposto forti limitazioni per il veicoli alimentati a gasolio ''Queste sono posizioni più politiche che tecniche, derivate dalla volontà di mostrare una coscienza ecologica, ma scollegate dalla realtà tecnica ed economica - ha commentato Antonioli - invece è necessario verificarne la fattibilità''.


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giovedì 17 settembre 2015

Auto connessa e autonoma, a Francoforte sguardo sul futuro

 FRANCOFORTE - La grande infatuazione per le auto elettriche è passata. Assodato che, almeno allo stato attuale delle cose, non salveranno il mondo ma rappresenteranno una delle tante soluzioni alla mobilità personale, gli sforzi delle Case automobilistiche, dei componentisti e delle aziende di servizi informatici, sono concentrati sui due temi che terranno banco nel prossimo futuro: la connettività e la guida autonoma, che peraltro sono anche strettamente collegati tra loro.

C'è tutto un mondo nuovo da inventare, fatto di infrastrutture, di legislazione, di abitudini e di servizi personalizzati. E le automobili rappresentano solo una parte (la più evoluta, peraltro) di questa realtà inedita che è tutta da costruire. I componenti necessari alla 'rivoluzione', infatti, sono già presenti in forza nei modelli di alta gamma e anche quelli più economici ne possiedono alcuni. Bastano una scheda SIM integrata e un GPS, per rendere l'auto rintracciabile in caso di incidente e infatti dal 2018 saranno obbligatori su tutte le auto di nuova immatricolazione, che dovranno essere in grado di chiamare autonomamente il numero unico di emergenza europea 112. Ma, dal momento che un veicolo è in grado di inviare e ricevere un pacchetto di dati, nessun orizzonte è precluso, da quello fatto di offerte commerciali alle immancabili interazioni con i social network, che tuttavia pongono un enorme problema di sicurezza.

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mercoledì 16 settembre 2015

Il CEO di BMW si sente male a Francoforte e l'ironia sul web si scatena

(ANSA) Malore in diretta al salone dell'auto di Francoforte. Harald Krueger, nuovo ceo di Bmw da appena quattro mesi, appena salito sul palco per tenere la sua prima conferenza stampa al salone di Francoforte ha accusato un malore ed è caduto per terra.

E subito qualche buontempone mette in relazione il malore con il tempo al Nurburgring della nuova Alfa Romeo Giulia


martedì 15 settembre 2015

Sapete che…lo start/stop è stato inventato da Fiat nel 1983?


Il dispositivo Start/Stop è sempre più diffuso nelle auto odierne e quasi sicuramente vi sarà già capitato di guidarne una, sperimentando quella curiosa sensazione data dallo spegnimento automatico appena arrestati al semaforo e dall’altrettanto puntuale (quasi sempre) accensione non appena si sfiora la frizione. Che abbiate apprezzato o meno il sistema, vi sarete sicuramente accorti del progresso della tecnologia e forse vi sarete domandati quale sia stata la prima auto ad adottarlo. Se il vostro quesito ancora non ha trovato risposta (o se non avete buona memoria), state pronti a stupirvi, perché la vettura, o meglio la data in cui è arrivato sul mercato, lascerà di stucco anche il più preparato. Ebbene, la casa automobilistica che ha inventato lo Start/Stop è la Fiat e la vettura sulla quale ha debuttato era la popolarissima Fiat Regata, ribattezzata per l’occasione “Energy Saving”.

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lunedì 14 settembre 2015

Salone di Francoforte 2015, Honda Project 2&4 MotoGP, un po’ auto, un po’ moto


Non è la MotoGP di Marc Marquez e Daniel Pedrosa ma il propulsore che la muove è parente stretto di quello della Honda campione del mondo. Si chiama Project 2&4 e molto probabilmente sarebbero curiosi di farci un giro pure gli acerrimi rivali Rossi e Lorenzo, sempre che la Yamaha gli dia il permesso. Questo strano ibrido tra un’auto da corsa, una moto e grosso go-kart è un prototipo in esemplare unico, frutto di un concorso – Global Design Project – promosso dalla Honda stessa per stimolare tutti i suoi centri stile in giro per il mondo. Il compito era partire da un “foglio di carta bianca” per definire le linee guida delle Honda di domani. È ancora presto per sapere se il team moto di Asaka e quello auto di Wako, vincitori del progetto, hanno davvero tracciato il futuro del marchio, ma intanto la loro Honda Project 2&4 debutterà al Salone di Francoforte, mostrando il carattere estremamente versatile dell’azienda dell’Ala dorata.

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venerdì 11 settembre 2015

Salone di Francoforte 2015, la nuova Opel Astra è anche familiare Sports Tourer

Con una mossa a sorpresa, la Opel ha annunciato la presentazione al Salone di Francoforte della variante station wagon della nuova Astra. Numeri e forme della berlina erano stati diffusi già all’inizio di giugno, ma stamane sono arrivati anche quelli della Sports Tourer. Evidentemente a Russelsheim hanno deciso di giocarsi subito tutte le carte migliori, massimizzando l’attenzione sul loro stand. La formula dell’Astra familiare è la stessa della generazione precedente, da cui riprende anche le dimensioni generose, tra le maggiori del segmento. Con 4,70 metri di lunghezza, 1,87 m di larghezza e 1,50 m di altezza è praticamente una segmento D e anche i contenuti sarebbero adeguati alla classe. Sono i motori a ricordare che questa Astra, in realtà, è una segmento C. Le cilindrate, infatti, sono comprese tra 1.0 e 1.6 litri, mentre le potenze spaziano da 95 a 200 CV, valori più che sufficienti visto il dimagrimento rispetto al vecchio modello, tra 136 e 200 kg in meno a seconda della versione, il cui merito va diviso tra la nuova scocca con una maggiore quota di acciai alto-resistenziali e alcuni componenti come i telaietti ausiliari e le sospensioni. Ma le novità più importanti della Astra Sports Tourer sono nelle dotazioni di bordo, a partire dall’infotainment Intellilink 4.0 con servizio di connettività e assistenza Opel OnStar, che è collegato con un call center attivo h24 che si occupa delle esigenze di sicurezza e di quelle personali. La tecnologia 4G LTE, poi, crea un hot-spot Wi-Fi a cui collegare fino a sette dispositivi e c’è la compatibilità con Android Auto e Apple CarPlay.

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giovedì 10 settembre 2015

Nissan e-NV200,prima elettrica 7 posti in vendita in Italia

ROMA - Può sembrare strano, ma fino a ieri non c'era nemmeno un veicolo elettrico a 7 posti in vendita sul mercato italiano. Oggi, invece, le cose cambiano, perché Nissan ha presentato la versione 7 posti del suo e-NV200, un allestimento che comporta un sovraprezzo di 800 euro rispetto al modello standard e che è stato particolarmente richiesto da alcune categorie professionali. Il prezzo di listino, quindi, parte dai 28.818 euro della versione BUS, per arrivare ai 33.700 della più accurata Evalia, a cui va aggiunto un canone di 89 euro al mese per il noleggio della batteria che altrimenti si può comprare aggiungendo 5.900 euro. In entrambi i casi, l'e-NV200 si dimostra perfetto per il trasporto passeggeri e per i servizi shuttle, con i suoi 440 litri di spazio minimo (quando si usano tutti i sedili) del bagagliaio. A questi costi è bene aggiungere circa 1.500 euro per l'installazione di una wallbox, in garage o in uno stallo privato, che garantisce tempi di ricarica entro le 4 ore, contro le 10/12 ore di una comune presa da 220 volt. Con il suo utilizzo, inoltre, si ha diritto all'estensione gratuita di garanzia da 5 anni o 100.000 km a 7 anni o 140.000 km.

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mercoledì 9 settembre 2015

Sapete che... K.I.T.T. era guidata da un uomo-sedile?


Alzi la mano chi non ha mai guardato "Supercar", la serie televisiva andata in onda in Italia tra il 1982 e il 1986. Quattro stagioni di telefilm sono state sufficienti per lasciare una traccia indelebile nell'immaginario di almeno due generazioni di giovani, anche considerando le infinite repliche trasmesse negli anni a venire. K.I.T.T. era il nostro eroe. La Pontiac Trans-am nera in grado di compiere imprese impossibili e dalle prestazioni incredibili ha popolato i sogni di ogni bambino e ragazzo cresciuto negli anni Novanta. Ovviamente eravamo (abbastanza) consapevoli che le imprese della coupé nera e di Michael Knight erano frutto della finzione cinematografica e ci divertivamo anche a indovinare quali trucchi fossero alla base di salti impossibili e altre evoluzioni fantastiche. Ma una domanda non ha mai trovato risposta: come faceva K.I.T.T. a guidare da solo? Quello che tutti pensavamo è che ci fosse un guidatore nascosto in qualche modo sotto il sedile, ma la realtà è che nessuno realmente conosceva il trucco. Tuttavia, ora possiamo svelarvelo ed era effettivamente qualcosa del genere. Un artificio semplice ma efficace, soprattutto perché realizzato in maniera impeccabile.

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martedì 8 settembre 2015

Salone di Francoforte 2015, la Porsche 911 si lascia contagiare dal turbo


Reazionari dell’automobilismo preparatevi, il virus del turbo ha contagiato definitivamente anche la Porsche. Dopo il Cavallino Rampante con il V8 sovralimentato della Ferrari 488 GTB, anche la Cavallina di Stoccarda ha rinunciato all’aspirazione naturale sul suo storico motore boxer a 6 cilindri. La 911 in versione restyling che debutterà tra pochi giorni al Salone di Francoforte ha un nuovissimo 3 litri “flat six” bi-turbo, che è stato declinato in due versioni per la Carrera e la Carrera S. Il primo ha 370 CV e 450 Nm di coppia, il secondo sale a 420 CV e 500 Nm. A un aumento di prestazioni – velocità massime rispettivamente di 295 e 308 km/h e accelerazioni 0-100 km/h in 4,2 e 3,9 secondi – si accompagna una diminuzione dei consumi – 7,4 e 7,7 L/100 km – e un aumento del piacere di guida, dice la Porsche, data la maggiore coppia disponibile ai bassi regimi e una linea rossa posizionata a 7.500 giri. Certamente i puristi staranno già storcendo il naso, come del resto hanno già fatto ai tempi del raffreddamento a liquido e dei fari a uovo sodo, ma nulla può fermare il progresso, la guerra alle emissioni e l’avanzata del turbo.

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lunedì 7 settembre 2015

Volkswagen Passat Alltrack, la station wagon che sfida i SUV


MONACO DI BAVIERA - Che cosa succede se alla station wagon detentrice del premio di Auto dell'Anno si aggiunge un po' di carattere avventuroso? La risposta è nella Volkswagen Passat Alltrack, l'auto perfetta per chi i SUV proprio non li digerisce, ma ha bisogno di spazio e di prestazioni. Con 4,77 metri di lunghezza, non meno di 639 litri di bagagliaio e tre motori diesel da 150 a 240 CV, la familiare tedesca li offre entrambi, portando con sé anche una dotazione tecnologica di primo livello. Arriverà sul mercato italiano a ottobre con prezzi a partire da 39.050 euro. La trazione integrale 4motion è di serie su tutte le versioni, mentre il cambio DSG (a 6 o 7 rapporti) è riservato alle due motorizzazioni più potenti. La Alltrack, peraltro, sarà molto apprezzata da chi ha necessità di agganciare un carrello o una roulotte: la massa rimorchiabile, infatti, raggiunge il ragguardevole limite di 2.200 kg e il guidatore può contare anche sull'aiuto del Trailer Assist, uno dei tanti dispositivi di assistenza alla guida disponibili. A questo proposito, della dotazione standard fanno parte pure il Front Assist con frenata di emergenza City e il riconoscimento dei pedoni. Agli amanti dell'offroad, invece, piacerà l'omonima modalità di funzionamento del Drive Mode, che tara tutti i sistemi di controllo e i componenti dell'auto per dare il meglio nella guida in fuoristrada. Certo, sarà molto difficile vedere una Alltrack impegnata in passaggi da specialistica, ma sicuramente si possono affrontare sterrati, neve compatta e fango moderato in assoluta tranquillità. Il resto delle differenze con le altre Passat è nell'assetto, che è più alto di 27,5 mm - l'altezza da terra raggiunge i 174 mm - e nel kit estetico dedicato che prevede nuovi paraurti, protezioni sottoscocca, rivestimenti sottoporta e passaruota

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venerdì 4 settembre 2015

Mazda MX-5, il segreto dell'eterna giovinezza


BARCELLONA - Sul conto della Mazda MX-5 esistono decine di aneddoti che si mischiano tra leggenda e verità. Del resto, quando si parla della spider più venduta della storia, con oltre 950.000 esemplari prodotti in ventisei anni, non potrebbe essere altrimenti. Il 2015 è l'anno in cui è arrivata sul mercato la quarta generazione, sviluppata secondo la filosofia 'jinba-ittai' che in giapponese significa unità totale tra cavallo e cavaliere, in questo caso tra auto e pilota. Disponibile con due motorizzazioni aspirate a benzina, da 1.5 e 2 litri di cilindrata, la MX-5 costa 25.300 euro ed è già in vendita in concessionaria, con le prime consegne previste per fine settembre ''Vogliamo mettere in contatto tutti i nuovi proprietari della MX-5 con quelli che già ce l'hanno - ha commentato Andrea Fiaschetti, ad di Mazda Italia, durante la presentazione stampa a Barcellona - per aumentare sempre di più la comunità di appassionati e possessori, che in Italia conta circa 500 club''.

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giovedì 3 settembre 2015

Volkswagen e Suzuki divorziano dopo 6 anni. I giapponesi vogliono restare single


“Gli ultimi sei anni sono stati un’esperienza davvero preziosa, da cui ho capito che ci sono aziende molto diverse dalla nostra” così parla Osamu Suzuki, di anni 85 e di professione “capo supremo” dell’omonima casa automobilistica. Tradotto in parole povere suona come un promemoria, tanto per gli altri costruttori quanto per se stesso, sulla volontà di evitare nuove unioni con partner di settore. Questa frase, infatti, è stata pronunciata come commento alla risoluzione della controversia che ha visto impegnate Suzuki e il gruppo Volkswagen sin dal novembre 2011. Il “matrimonio” tra le due Case si era consumato solo due anni prima (nella foto, Osamu Suzuki e Martin Winterkorn ai tempi dell’accordo), con uno scambio azionario che aveva visto i tedeschi diventare proprietari del 19,9% dei giapponesi, mentre questi avevano avuto in cambio l’1,5% del gruppo di Wolfsburg. L’idea era quella di progettare insieme piccole auto a bassi consumi e di sfruttare le rispettive posizioni di vantaggio, tanto nel mercato indiano (Suzuki) quanto nelle possibilità di ricerca e sviluppo (Volkswagen).

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mercoledì 2 settembre 2015

Incidente a Balocco, muore un collaudatore FCA


La notizia è di quelle che non si vorrebbero mai dare, perché perdere la vita mentre si lavora è un fatto che leva il fiato. È successo a Giuseppe Russo, un collaudatore del Gruppo FCA, che mercoledì 26 agosto si è scontrato con un collega all’interno del Balocco Proving Ground, mentre entrambi erano alla guida di un veicolo. Un luogo che tutti i giornalisti dell’auto conoscono bene, visto che la maggior parte della presentazioni FCA si svolgono lì. A Balocco le procedure di sicurezza sono sempre altissime e pare quasi impossibile che possa essere avvenuto un incidente mortale tra due auto. La dinamica è del tutto ignota, ma si sa che Russo, torinese di 45 anni, era solitamente assegnato alla Maserati.

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martedì 1 settembre 2015

Quando Mercedes e Dacia hanno un cuore solo: le parentele che non ti aspetti


“Hai visto la mia nuova Classe A diesel?”, “Che bella, è il 2.2?”, “No no, sai, con questi motori moderni 90 CV bastano” “Ah, bravo, allora hai lo stesso motore della mia Dacia Duster, quanto l’hai pagata?”. Il proprietario della Classe A è rimasto attonito e sta cercando di mettere a fuoco la portata della notizia. Nessuno gli aveva detto che con i 24.000 euro spesi per la sua Mercedes si ritrova sotto il cofano lo stesso motore di una Dacia (che costa circa 10.000 euro in meno). E non si è ancora trovato a chiacchierare con il proprietario di una Nissan Qashqai o di una Renault Clio… Scherzi a parte, per quale motivo quelli che si vantano di aver inventato l’automobile usano lo stesso propulsore del primo marchio low-cost della storia, che nella sua carriera non ne ha mai progettato uno con le proprie forze? La risposta è tanto semplice quanto scontata: per spendere meno soldi.

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lunedì 31 agosto 2015

“Prova l’auto per 24 ore”, in America Buick presenta i test drive lunghi


Vieni in una concessionaria Buick e fatti dare una macchina per un bel test drive di 24 ore. Suona più o meno così la nuova campagna “24 Hours of Happiness” ideata dal minore dei due brand di lusso della General Motors (il maggiore è Cadillac) che sarà attiva in un migliaio di punti vendita in tutti gli Stati Uniti, dalla West alla East Coast. Lo scopo non è tanto quello di vendere auto nell’immediato, ma di consolidare l’immagine del brand a lungo termine, soprattutto tra i clienti più giovani, quelli che tendono a identificare le Buick con l’auto del nonno. Lo ha spiegato la stessa Molly Peck, direttore marketing del marchio americano, spiegando che l’iniziativa non ha una data di scadenza e che vuole offrire ai consumatori un’esperienza di utilizzo che vada oltre il semplice test drive di mezz’ora, ma che si inserisca nelle loro vite, nei loro appuntamenti e nel loro tempo libero. Insomma, utilizzare l’auto proprio come farebbero nella loro vita di tutti i giorni.

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venerdì 7 agosto 2015

Audi S8 plus, quando i cavalli non bastano


Dal momento che nella gamma A8 non è prevista una versione RS, all'Audi hanno pensato bene di creare una S8 plus, che è più potente delle RS6 e RS7 e allo stesso tempo rinnova la sfida con le rivali di sempre, le Mercedes AMG. I numeri della ammiraglia più sportiva di Ingolstadt sono impressionanti: il 4.0 V8 TFSI bi-turbo è stato aggiornato fino a toccare i 605 CV - 85 CV in più rispetto alla S8 standard - con una coppia massima di 700 Nm che sale a 750 Nm quando l'overboost è attivo. Tutto questo si traduce in una velocità massima limitata elettronicamente di 305 km/h (se richiesta, altrimenti di 250 km/h) e in uno scatto da 0 a 100 km/h in 3,8 secondi, numeri da supercar a motore centrale. Nel raggiungerli la S8 è favorita anche dalla sua (relativa) leggerezza, visto che il gruppo scocca-carrozzeria del tipo space frame, realizzato completamente in alluminio, pesa solo 231 kg.

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giovedì 6 agosto 2015

Abarth Punto, rieccola per il mercato indiano


La Abarth Punto è pronta a tornare sul mercato, peccato che sia quello indiano e che invece da noi non ve ne sia notizia. Si tratta di una nuova variante della versione pensata specificatamente per l'India, che si riconosce subito dall'assetto rialzato (ed è stato anche abbassato di 20 mm rispetto alle altre Punto), assolutamente necessario per passare indenni sulle strade sconnesse e accidentate che caratterizzano il Paese orientale. Ma, una volta fatto l'occhio all'assetto non propriamente sportivo, si possono apprezzare le classiche grafiche Abarth e il bel disegno dei cerchi in lega da 16 pollici, mentre il frontale è quello di tutte le Punto indiane. Le buone notizie proseguono sotto il cofano, dove si trova il 1.4 T-Jet in una inedita declinazione da 145 CV, una potenza che porta la Abarth Punto al top del suo segmento, in cui le concorrenti mancano almeno di 40 CV.

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mercoledì 5 agosto 2015

Maxi-richiamo GM, 124 vittime da risarcire


Un'altra puntata della lunga storia del maxi-richiamo General Motors relativo ai blocchetti di accensione difettosi si è conclusa, quella relativa al risarcimento delle vittime. Il fondo speciale istituito dalla Casa americana ha concluso le verifiche relative alle 4.342 richieste di indennizzo ricevute, tra casi di decesso e altri di infortunio. Il consuntivo finale parla di 124 morti da risarcire e di 274 infortunati, di cui 17 gravi. Il primo dato, in particolare, è quello che impressiona di più, visto che meno di un anno fa i vertici di GM ancora si trinceravano dietro il dato delle 13 vittime accertate. Quello che ancora non è chiaro è il valore del risarcimento, perché a fronte di una media di 1 milione di dollari per ogni deceduto, in alcuni casi ancora da stabilire il fondo potrebbe spendere molto di più.

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martedì 4 agosto 2015

Maserati punta sul SUV Levante per risollevare le vendite


La Maserati sta riprendendo fiato dopo uno scatto lunghissimo iniziato nel 2013, quando arrivarono sul mercato contemporaneamente sia la Ghibli che la Quattroporte. Dopo il record segnato nel 2014, con 36.448 auto vendute globalmente, la prima metà del 2015 presenta una situazione di leggera flessione, dovuta principalmente alla crisi del mercato cinese, che in FCA non credono essere passeggera. Questo trend durerà fino alla fine dell’anno, quando arriverà l’attesissimo SUV Levante a dare nuovo respiro alle vendite. Le tempistiche del suo debutto sono state confermate da Sergio Marchionne. "Dobbiamo avere pazienza fino all’arrivo del SUV", ha detto l’ad di FCA durante la relazione di chiusura del secondo trimestre 2015, periodo in cui le immatricolazioni globali sono calate del 13% a 8.281 unità.

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lunedì 3 agosto 2015

Alfa Romeo, il SUV andrà in produzione a metà 2016


La rinascita dell’Alfa Romeo procede secondo programma ed è lo stesso Sergio Marchionne a confermarlo durante la relazione del secondo quadrimestre agli investitori. Mentre le versioni “normali” della Giulia stanno per essere presentate, lo sviluppo del SUV procede a grandi falcate, con il lancio commerciale previsto nel corso del 2016. La piattaforma è la Giorgio, cioè la stessa della nuova berlina che permette sia la trazione posteriore che quella integrale; l’inizio della produzione in serie è previsto per la metà del prossimo anno, entro il primo semestre se le cose andranno bene, appena dopo l’inizio del secondo se ci sarà qualche ritardo. “Tutto il lavoro di preparazione è stato fatto – ha dichiarato l’ad di FCA – i piani stanno andando avanti come esattamente come previsto”.

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venerdì 31 luglio 2015

Alfa Romeo, il ritorno in America è sulle spalle (da culturista) di Reid Bigland


Il ritorno dell’Alfa Romeo negli Stati Uniti, dopo venti anni di assenza, è forse una delle operazioni più ardite di tutta la storia dell’automobile. Gli obiettivi sono importanti, le aspettative alte e i prodotti (per ora) pochi. La 4C, sia berlinetta che Spider, è in vendita da poco più di un anno ma è un antipasto tanto gustoso quanto raro e i dealer hanno dovuto bloccare le prenotazioni perché non riescono a far fronte a tutte le richieste. La Giulia è stata presentata da un mese, ma solo nell’estrema versione Quadrifoglio e quella “normale” non arriverà prima della primavera 2016. Così, nell’attesa di avere qualcosa da vendere bisogna reggere la pressione degli appassionati, dei media e pure degli analisti, visto che il rilancio dell’Alfa – secondo i piani, otto nuove auto, 400.000 pezzi da vendere ogni anno, di cui 150.000 in Usa – costa qualcosa come 6 miliardi di dollari. Reid Bigland, 48enne canadese ex-giocatore di hockey su ghiaccio e appassionato di body building, sembra avere il physique du role per farlo.

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giovedì 30 luglio 2015

Ferrari 488 Spider, 40 anni di V8 “a cielo aperto”


La Ferrari 488 Spider è pronta per debuttare al Salone di Francoforte, per poi ruggire sulle strade e nelle piste di tutto il mondo con il suo 3.9 litri V8 bi-turbo da 670 CV e 760 Nm. Dati impressionanti che portano a prestazioni altrettanto incredibili, come gli scatti da 0 a 100 km/h in 3 secondi e da 0 a 200 km/h in 8,7 secondi. Ma la 488 è solo l’ultima nata di una stirpe di Ferrari “senza tetto” con 8 cilindri e il motore centrale che affonda le sue radici direttamente negli anni Settanta, quando nacque la prima 308 e GTS, quella di Magnum P.I., se la memoria vi facesse difetto. Fino al 1993, infatti, con l’arrivo della 348 Spider, le sportive del Cavallino Rampante per chi voleva viaggiare a cielo aperto prevedevano solamente la configurazione “Targa”, ovvero con il tettino rigido rimovibile che si poteva poi sistemare nel cofano anteriore. Con l’uscita della 488 Spider si aggiunge un ennesimo capitolo a una storia di V8 Ferrari a due posti secchi che proprio nel 2015 raggiunge i 40 anni. Ripercorriamola insieme.

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mercoledì 29 luglio 2015

Codice della strada, ora anche i sedicenni possono andare in due sul motorino


Tra le tante infrazioni che l’Italia compie nei confronti dell’Unione Europea, in particolare con il mancato adempimento degli obblighi che derivano dal farne parte, ci sono anche quelle relative al Codice della Strada. Ben quattordici procedure di infrazione già avviate e undici di pre-infrazione. Per questo giovedì scorso il Senato ha approvato in via definitiva la Legge europea 2014 – A.C. 2977 – passata con 123 voti a favore, 43 contrari e 41 astenuti che dovrebbe sistemarne almeno un paio. La novità più interessante è l’eliminazione del divieto per i minorenni patentati che conducono veicoli appartenenti alle categorie AM, A1 e B1 (ossia “cinquantini” a due e tre ruote, quadricicli leggeri, motocicli 125, tricicli e quadricicli di potenza inferiore ai 15 kW) di trasportare un passeggero: prima solo i maggiorenni potevano farlo, ora basta che il conducente abbia almeno 16 anni. Il posto per il passeggero, come sempre, deve essere espressamente indicato nel certificato di circolazione, e il passeggero deve avere almeno 5 anni d’età.

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martedì 28 luglio 2015

L’Alfa Romeo tornerà quella di una volta, parola di Reid Bigland


Che l’Alfa Romeo sia pronta per ritornare sul mercato americano in grade stile è cosa nota. Dopo lo sbarco della 4C, berlinetta e Spider, che ha creato aspettative, portato l’attenzione sul marchio del Biscione e riacceso una fiammella di passione tra gli automobilisti degli Stati Uniti, ora sta per arrivare il momento di fare sul serio. L’assalto ai dealer e lo stop alle prenotazioni della 4C dimostra che l’Alfa Romeo è più viva che mai, ma per fare volumi servono altri tipi di auto, come la Giulia per esempio. Reid Bigland è l’uomo che avrà il compito di dirigere questo grande ritorno, il boss di Alfa Romeo North America, uno di cui Sergio Marchionne dice: “E' meglio che non facciate casino con questo ragazzone”. In effetti, a guardarlo proprio non ne viene voglia, visto che nonostante i suoi 48 anni il fisico è ancora quello di quando giocava a hockey su ghiaccio in Canada. Il Detroit News lo ha intervistato, cercando di scoprire chi è l’ex-capo di Dodge e di Ram Trucks, l’uomo di cui Marchionne si fida per ridare lustro all’Alfa Romeo. Ecco le domande e le risposte più interessanti:

D: Quale è stata la tua prima auto?
Bigland: "Una Chevrolet Impala del 1979, mi sembrava molto bella all’epoca. Ma un bel giorno il pianale ha iniziato ad arrugginirsi e potevi vedere la strada scorrere sotto di te".

D: Ai canadesi piacciono le muscle car di Detroit?
Bigland: "Senza dubbio! Da ragazzo amavo le Corvette, ora mi fanno impazzire le nostre Hellcat da 707 cavalli. Chi vuole guidarne una? Sicuramente io!".

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lunedì 27 luglio 2015

Hacker, quant’è facile violare le auto “connesse”. In Usa proposta legge ad hoc


Una volta si usava il fil di ferro o lo spadino, oggi per aprire le porte di un’auto – sempre che abbia un sistema di infotainment connesso con l’esterno – è sufficiente uno smartphone con l’app giusta e un adeguato bagaglio di conoscenze informatiche. Benvenuti nell’era delle “connected car”, dove anche ladri e furfanti di ogni genere si possono connettere per i loro scopi. Certo, ancora nessuno ha denunciato un crimine di questo genere, ma probabilmente è solo questione di tempo, perché la possibilità c’è ed è concreta. Lo hanno dimostrato Charlie Miller e Chris Valasek, due ingegneri informatici americani specializzati in sicurezza: uno lavora a Twitter e l’altro in una società di consulenza. Dopo un paio d’anni di ricerche – di cui hanno sempre informato le Case automobilistiche – si sono fatti riprendere dal giornalista di Wired Andy Greenberg e hanno mostrato come si possa prendere il controllo di una Jeep Cherokee (l’auto di Miller) con un laptop dal divano di casa. Greenberg fa da cavia guidando verso un centro di collaudo e il climatizzatore inizia a sparare aria fredda. Poi è la volta dello stereo impazzito, degli indicatori di direzione spiritati e del clacson urlatore. Lui prova a intervenire manualmente ma non succede nulla.

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venerdì 24 luglio 2015

Fiat 500, ecco come potrebbe essere la 5 porte


Se ne parla da anni ed è una di quelle suggestioni che fa galoppare l’immaginazione. È la Fiat 500 a cinque porte, cioè la variante di carrozzeria più tradizionale e spaziosa della piccola 500, che fin dalla sua rinascita del 2007 e anche all’arrivo della Nuova 500 poco tempo fa, è stata sempre a tre porte. Proprio alla presentazione ufficiale di quest’ultima, sono arrivate alcune dichiarazioni, anche di Sergio Marchionne in persona, che fanno sperare molto bene sul destino della 500 a cinque porte: “In futuro confermo che ci sarebbe spazio per una possibile versione a 5 porte – ha detto Marchionne - ci pensiamo notte e giorno, ma dobbiamo fare due conti perché sarebbe un modello che ci farebbe entrare in un settore diverso”.

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giovedì 23 luglio 2015

Cina, mercato auto rallenta per la prima volta in 7 anni. Ma è solo una pausa


Prima o poi doveva succedere. Anche la corsa più veloce a un certo punto si arresta, come quella del mercato dell’auto cinese, che nello scorso mese di giugno ha subìto una contrazione del 3,2% rispetto allo stesso mese del 2014. È poco più che un’inezia, anche perché il consuntivo da inizio anno resta in positivo dell’8,4%, ma è comunque un segnale e le previsioni della China Association of Automobile Manufacturers per l’intero 2015 parlano di una crescita del 7%, a 25,1 milioni di pezzi. Non sono più i balzi in vanti a doppia cifra di un paio di anni fa, ma è presto per parlare di crisi, perché sebbene le grandi città siano intasate di auto, appena fuori, invece, quasi non se ne trovano. In Cina, infatti, ci sono ancora meno di 100 auto per 1.000 abitanti, cioè niente rispetto all’Europa e agli Stati Uniti, che viaggiano ben sopra la soglia delle 500.

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mercoledì 22 luglio 2015

Honda Jazz, spazio da limousine in meno di 4 metri


FRANCOFORTE - Un rapporto tra dimensioni esterne e spazio interno ai vertici della categoria, un equipaggiamento di sicurezza completo e tanta qualità giapponese, anche dal punto di vista meccanico. Sono queste le caratteristiche peculiari della Honda Jazz che a Francoforte, all'interno del centro Honda Academy, è stata presentata alla stampa internazionale. E' la terza generazione di un modello che ha debuttato nel 2001 e che finora è stato venduto in tutto il mondo 5,5 milioni di esemplari, di cui 3,5 milioni relativi alla versione commercializzata nel 2008. La nuova Jazz, invece, si calerà sul campo di battaglia del mercato europeo (e italiano) nel prossimo mese di settembre, con un prezzo di attacco di 14.600 euro, un solo motore, due trasmissioni e tre allestimenti. La metafora bellica spiega bene quanto sia combattuto il segmento B, quello delle piccole intorno ai quattro metri, di cui la Honda fa pienamente parte. Per affrontarlo, la Casa giapponese punta su un'auto ricca di qualità tangibile, ma anche di quella 'percepita', tanto cara ai costruttori premium; nella nuova Jazz si percepisce fin dal primo sguardo e si capisce lo sforzo profuso non solo nella progettazione ma anche nella realizzazione. L'auto, infatti, viene prodotta nello stabilimento di Yorii, che è stato creato nel 2013 proprio per questo scopo.

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martedì 21 luglio 2015

Fenomeno Skoda, cresce sempre. E Volkswagen inizia a essere invidiosa


Dalle stalle alle stelle, dall’oblio alla notorietà, dalla quasi inesistenza al successo. È la storia del marchio Skoda da quando è parte del gruppo Volkswagen, cioè dal 1991. Poche ombre e molte luci, forse anche troppe se le vendite continuano a crescere, insieme ai profitti, mentre il marchio “capogruppo” fa fatica a guadagnare e a mantenere il suo livello di guadagni. Nel 2014 l’immatricolato globale di Skoda è cresciuto del 13% e il margine ha raggiunto il 7%; quello del brand Volkswagen è rimasto sostanzialmente stabile, ma la marginalità non ha superato il 2%, racconta la storia di copertina di Automotive News Europe di luglio.

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