lunedì 5 aprile 2021

Kia Sorento Plug-in Hybrid la prova - addio Diesel, benvenuto litio


Il destino dei grandi SUV - quelli oltre i 4,7 metri di lunghezza - appare ormai segnato: il Diesel sta diventando un ricordo. Il tema non è banale, perché era solo grazie a quel tipo di propulsore che "bestioni" da sette posti e almeno due tonnellate, avevano consumi accettabili. Ma nel futuro c'è sempre meno gasolio e dunque l'alternativa è l'ibrido, che può essere di diversi tipi. La scelta operata da Kia è piuttosto democratica, visto che con l'arrivo della versione plug-in, le Sorento ibride in gamma diventano due. La motorizzazione full hybrid, infatti, aveva già debuttato qualche mese fa e ora è il momento di quella alla spina, che costa 8.500 euro di più ma anche un maggiore numero di frecce al suo arco. Inoltre, il raddoppio dell'offerta elettrificata di Kia sul suo SUV top di gamma si inserisce nel processo di trasformazione intrapreso dal brand coreano che vuole evolversi dal ruolo di costruttore tradizionale a fornitore di nuove soluzioni di mobilità sostenibile. Più concretamente, entro il 2030 Kia intende vendere 1,6 milioni di veicoli elettrificati ogni anno, che dovranno rappresentare il 40% delle proprie vendite totali. E vale la pena sottolineare che in questo computo non sono inclusi i mild hybrid, che dell'elettrificazione hanno solo le premesse. Passando dalla teoria alla pratica, sotto il cofano della Sorento c'è un powertrain ibrido composto da un 1.6 turbobenzina (180 CV e 265 Nm) e da un motore elettrico (66,9 KW e 304 Nm) che è alimentato da un pacco batteria agli ioni di litio da 13,8 kWh. La potenza combinata è di 265 CV e 350 Nm, con un'autonomia in modalità elettrica - misurata secondo il ciclo WLTP - di 57 km che in città diventano 70. Tutto questo a fronte di emissioni omologate di 38 g/km di CO2. Quanto ai consumi, il dato ufficiale di questa Sorento - così come quelli di tutte le altre PHEV - va preso con le pinze, perché i test di omologazione vengono fatti con la batteria carica al 100%. Continua su La Stampa

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