giovedì 8 marzo 2012

Speciale Ginevra: Ferrari F12berlinetta

Per quanto mi riguarda non ci sono dubbi, la regina del Salone di Ginevra 2012 è la Ferrari F12berlinetta. E, a giudicare dalla ressa continua allo stand di Maranello, non devo essere l'unico a pensarla in questo modo. Questa Ferrari è veramente stupenda, la sua linea è aggressiva, diabolica, sembra pronta a scattare in avanti con rabbia anche da ferma. Vista dal vero è molto compatta, sembra più corta dei suoi 4,6 metri di lunghezza.
Visto che dell'auto si sa già tutto, in attesa di vederla finalmente su strada, vi lascio con queste immagini scattate ieri a Ginevra. L'esemplare nero si trova allo stand Pininfarina; se entrate dalla Halle 1 e prendete la scala mobile, ve lo troverete subito di fronte. Cercate solo di non rimanere imbambolati per venti minuti come è successo a me...BRUUUM!!!


















Unisciti a l'autocritico su Facebook e Twitter

mercoledì 7 marzo 2012

Speciale Ginevra: le ragazze!

Vi scrivo direttamente da Ginevra e, sicuro di indovinare i desideri di tutti i lettori maschi di questo blog, posto subito qualche contributo di quella che per molti appassionati è la parte più bella del Salone di Ginevra...Scherzi a parte, qui la scena è tutta per le auto, ma le ragazze che le "accompagnano" sono indubbiamente una grande fonte di distrazione. In questo post, però, l'attenzione è tutta per loro, quindi...buona visione! BRUUUM!!!




















Segui l'autocritico su Facebook e Twitter

martedì 6 marzo 2012

Nuova Mercedes A, cambio di Classe

Avete presente la Mercedes Classe A? La piccola monovolume tedesca che strizza l'occhio al pubblico femminile? Bene, dimenticate tutto. Questa nuova Classe A è un'auto radicalmente diversa, tanto che viene da chiedersi se sia giusto mantenere un nome che nell'immaginario collettivo appartiene a un altra tipologia di vettura. La nuova Mercedes è una compatta di segmento C dalle proporzioni piuttosto tradizionali, mentre le misure sono nella media del segmento con 4,29 metri di lunghezza e 1,43 di altezza; le sue concorrenti sono, manco a dirlo, la nuova Audi A3, la BMW Serie 1, l'Alfa Romeo Giulietta e la nuova Volvo V40
Il carattere mascolino di questa Classe A è evidente sin dal primo sguardo, se poi si cercano delle conferme basta leggere, tra le caratteristiche tecniche, quale sia stato il ruolo della AMG (la divisione sportiva di Mercedes) nello sviluppo dell'auto: gli ingegneri di Affalterbach sono stati coinvolti sin dall'inizio della progettazione e hanno curato direttamente la dinamica delle versioni top di gamma denominate "AMG Sport". Inoltre, tra qualche mese sarà svelata anche la versione 100% AMG da oltre 300CV e dotata di trazione integrale, che sarà disponibile anche su altre versioni della gamma.
La Classe A condivide il pianale MFA e buona parte della meccanica con la Classe B, infatti è mossa dalla trazione anteriore. La scelta dei motori è ampia sin dall'inizio, con il 1.6 turbobenzina da 122 (A180) e 156 CV (A200) e il 1.8 turbodiesel da 109 (A180 CDI) e 136 CV (A200 CDI); al top della gamma troviamo il 2.0 turbobenzina da 211CV della A250 e il 2.1 turbodiesel da 170CV della A220CDI. Gli allestimenti saranno tre: Urban, Style e AMG Sport. Il cambio sarà manuale a 6 marce per tutte, in opzione si potrà avere il doppia frizione a 7 marce 7G-DCT.
La dotazione di sicurezza è ai massimi livelli, con sistemi noti come il Pre-Safe e inediti come il Collision Prevention Assist, il primo volto a ridurre le conseguenze da impatto, mentre il secondo tenta di evitarlo. I prezzi non sono ancora stati diramati, ma c'è da scommettere che saranno al vertice della categoria. BRUUUM!!!


Seguimi su Facebook e Twitter

lunedì 5 marzo 2012

Hyundai non smette di correre

Nel 2011 il mercato europeo è calato quasi del 2% e per il 2012 si attende un ulteriore diminuzione del 5%. La causa principale di questa contrazione è il calo della domanda da parte dei privati. Stretti in una morsa dal calo del potere d'acquisto e dai costi di gestione sempre più alti, gli automobilisti europei rinunciano all'acquisto dell'auto nuova. In uno scenario così grigio sono pochissimi i costruttori che possono guardare al futuro con serenità; uno di questi è Hyundai.
In Europa è conosciuta esclusivamente per le automobili, mentre in realtà è una multinazionale attiva in diversi settori. Il primo modello al 100% made in Sud Corea è del 1988, la Hyundai Sonica che in Italia è arrivata con il nome Sonata. Inutile dire che le vendite furono prossime allo zero. Ma la Hyundai ha sempre puntato forte sul prodotto, evolvendo e migliorando con un ritmo frenetico. Nel 1997 ha acquisito la maggioranza della rivale Kia, mentre Chung Mong-koo, succeduto al padre alla guida dell'azienda, allargava il raggio d'azione del gruppo verso l'Europa e il Nord America.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti e preoccupano i dirigenti di tutte le case automobilistiche. Le auto coreane hanno una qualità elevatissima, Hyundai garantisce tutta la gamma per 5 anni e Kia per 7, e il design non ha più nulla da invidiare alla concorrenza. A successi come quello del Suv ix35 e dell'utilitaria i20 si aggiunge un costante sviluppo dei prodotti principali, come la media i30 che sarà declinata anche in versione station wagon e GTI, ma anche una ricerca su prodotti innovativi come la Veloster.
Allan Rushforth, Ceo di Hyundai Motor Europe, vuole portare la quota di mercato dall'attuale 3% al 5% nel 2015 e dichiara che il valore principale delle sue auto è l'altissimo rapporto qualità prezzo. Peraltro, secondo il Wall Street Journal, Hyundai ha un margine netto del 10% su ogni auto venduta, al pari della BMW che però vende auto di ben altro prezzo. Insomma i boss delle case automobilistiche europee sono avvisati, ma a quanto pare già conoscono il problema...BRUUUM!!!

Seguimi su Facebook e Twitter

venerdì 2 marzo 2012

La Volkswagen Up! parte col piede sbagliato

È ancora presto per parlare di flop, ma sicuramente il debutto commerciale della Up! sul mercato italiano si sta rivelando un vero fiasco. Dopo l'anteprima mondiale al Salone di Francoforte, la Up! si è presentata al pubblico italiano al Motor Show di Bologna, dove occupava l'area più centrale con un mega stand discoteca, dove era offerta anche la wi-fi gratuita. Nel weekend 14-15 gennaio c'è stato il primo porte aperte, subito ripetuto nel fine settimana successivo. Se le sole 402 vetture (11° posto in classifica) immatricolate nel primo mese del 2012 potrebbero apparire fisiologiche, il fatto che a febbraio non siano state superate le 600 immatricolazioni è preoccupante. 
In Volkswagen hanno quindi investito forte sul nazional-popolare, sponsorizzando il Festival di Sanremo e organizzando un altro porte aperte per il weekend 24-25 febbraio. Bisognerà far trascorrere il mese di marzo per valutare la bontà di questa nuova strategia pubblicitaria. Intanto, per mantenere viva l'attenzione sul prodotto VW porterà al Salone di Ginevra alcune versioni speciali della Up!, caratterizzate da allestimenti particolari: Cargo Up!, Swiss Up!, X Up! e Winter Up!. Tutto questo in attesa della versione sportiva GT Up! e della 5 porte, che potrebbe forse dare una spinta alle vendite. 
In effetti va riconosciuta agli uomini di Wolfsburg una certa caparbietà nel puntare comunque su un prodotto che non è stato accolto in maniera favorevole. Evidentemente credono molto nel valore dell'auto e nelle sue caratteristiche tecniche. I problemi, tuttavia, sembrano riguardare altri aspetti della citycar tedesca. Basta dare una occhiata ai commenti in rete per accorgersi che la maggior parte delle persone la trova bruttina e perdente nel confronto con la sua maggiore concorrente, la Fiat Panda. Inoltre, nonostante il prezzo d'acquisto ai vertici della categoria, mancano alcune dotazioni imprescindibili e tutta l'auto da l'impressione di essere molto essenziale.  
Ripensando agli insuccessi delle precedenti citycar made in Wolfsburg, la Lupo e la Fox, c'è da sperare che la Up! non segua le loro orme...BRUUUM!!!

Segui l'autocritico su Facebook e Twitter

giovedì 1 marzo 2012

Ferrari F12berlinetta, Maranello rilancia!

Dopo sei anni esatti la 599 GTB Fiorano è già in pensione. La sua sostituta si chiama F12berlinetta. È la Ferrari stradale più prestazionale mai prodotta ed è la risposta a una concorrenza che si fa sempre più agguerrita. Anche se la Casa di Maranello è sempre ai vertici delle prestazioni e non è seconda a nessuno in termini di brand awareness, non può fare a meno di rispettare le leggi non scritte del mercato dell'auto. Per cui anche un modello di successo come la 599 ha un ciclo di vita di sei anni dopodiché esce di scena.
L'avversaria più accreditata di quest'auto nasce a pochi chilometri di distanza da Maranello, a Sant'Agata Bolognese, ha lo stemma del Toro sul cofano e si chiama Aventador. Confrontando i dati delle due supercar la sfida tra le due Case salta subito all'occhio, mentre tornano alla memoria gli screzi tra quei due uomini leggendari che hanno reso possibile tutto questo: Enzo Ferrari e Ferruccio Lamborghini. 
La F12berlinetta alza il livello dello scontro. Il suo V12 da 6.3 litri eroga 740CV a 8250rpm, arrestando la sua corsa contro il limitatore 450 giri dopo. La coppia massima raggiunge i 690Nm a 6000rpm, ma già dai 2500rpm ne è disponibile l'80%. Il peso a secco è di 1525kg per un rapporto peso potenza di 2,1 kg/CV. Se il passaggio da 0 a 100 km/h bruciato in 3,1 secondi stupisce, quello da 0 a 200 km/h in 8,5s lascia senza fiato; è perfino difficile riuscire a immaginarlo. L'incessante affinamento aerodinamico e il continuo travaso di tecnologie dal Reparto Corse, rendono la F12berlinetta velocissima. Sulla pista di Fiorano ha stabilito un nuovo record di 1 minuto e 23 secondi, risultando più rapida di ben due secondi rispetto alla Enzo. 
In attesa di vederla "in carne e ossa" a Ginevra, ho solo due piccole perplessità. La prima riguarda il nome, scollegato dalla tradizione e quasi banale. La seconda è invece per quella luce retronebbia appiccicata sul paraurti posteriore, in stile Formula 1, che sembra messa lì un po' per caso. BRUUUM!!!

L'autocritico è anche su Facebook e Twitter

mercoledì 29 febbraio 2012

Jaguar XF Sportbrake, il Giaguaro porta i cuccioli


Jaguar ha svelato in anteprima le immagini della versione station wagon della berlina XF, che guadagna la denominazione Sportbrake. Il brand britannico si riaffaccia in un segmento poco conosciuto, dove in passato ha clamorosamente fallito. La X-Type è ricordata con orrore dagli appassionati del Giaguaro; in effetti altro non era che una Ford Mondeo vestita a festa per l'occasione. Fu un flop clamoroso, sia per la versione berlina che per per la wagon. Ma nel frattempo sono cambiate molte cose e la nuova proprietà indiana (Tata) sta cercando di riportare il marchio nella sua zona d'appartenenza, ovvero nell'empireo dei costruttori di lusso.
La XF Sportbrake si misura direttamente con la triade tedesca (Audi A6, BMW 5er, M-B E-Class) alla quale non ha nulla da invidiare in quanto a qualità e affidabilità. La competizione si sposta quindi sullo stile, dove questa Jaguar può giocarsi le sue carte migliori. Il team di designer guidato da Ian Callum è riuscito a dare eleganza, dinamicità e leggerezza a un auto lunga 5 metri. Le caratteristiche tecniche sono di altissimo livello, a partire dai motori disponibili, tutti diesel. Ai già noti 4 cilindri 2.2 da 190CV e 3.0V6 da 240CV si aggiunge una variante ancora più spinta che porta il sei cilindri alla soglia dei 275CV. L'allestimento interno, come si conviene su una Jaguar, è di grande pregio e comprende accessori utili come le sospensioni autolivellanti posteriori o il portellone a chiusura elettrica.
La XF Sportbrake potrà essere ammirata al Salone di Ginevra, mentre per trovarla nelle concessionarie bisognerà pazientare fino a dopo l'estate. BRUUUM!!!

L'autocritico è anche su Facebook e Twitter

martedì 28 febbraio 2012

Tutte le novità del Salone di Ginevra!

Manca poco ormai. La settimana prossima aprirà i battenti l'edizione numero ottantadue del Salone di Ginevra, ovvero la più importante rassegna motoristica dell'anno, che tutte le case automobilistiche attendono per presentare le loro novità. Dal 8 al 18 marzo si potranno ammirare le auto che saranno protagoniste del 2012. Sul sito ufficiale potrete trovare tutte le informazioni utili; io sarò a Ginevra il 7 marzo, in uno dei due giorni dedicati alla stampa e fotograferò per voi le novità più interessanti, che potrete vedere sul blog sin da subito. Se avete qualche richiesta particolare, scrivete qui di seguito e cercherò di accontentarvi! Intanto eccovi un elenco di tutte le novità presenti a Ginevra:

- Abarth 695 Tributo Maserati
- Aston Martin V12 Zagato
- Aston Martin V8 Vantage
- Audi A1 Quattro 
- Bentley Mulsanne Mulliner
- BMW M135i Concept
- BMW M6 Cabrio 
- BMW M6 Coupé 
- BMW X6 facelift
- BMW Serie 6 Gran Coupé 
- BMW i3
- Bugatti Veyron Grand Sport Vitesse
- Chevrolet Aveo RS concept
- Chevrolet Cruze hatchback facelift
- Citroen DS4 Racing Concept 
- Citroen C1 facelift
- Dacia Lodgy
- Ferrari California 
- Fiat 500 America
- Fiat Panda 4x4
- Ford Fiesta facelift
- Ford EcoSport 
- Ford Mondeo 
- Honda CR-V
- Hyundai i30 Wagon  
- Hyundai Genesis Coupé 
- Hyundai Veloster Turbo
- Infiniti Emerg-E
- Jeep Compass Concept
- Jeep Wrangler Mountain
- Jeep Grand Cherokee Sport Concept
- Kia Cee'd
- Lamborghini Aventador Roadster
- Lamborghini Estoque
- Lamborghini SUV
- Lancia Flavia Cabrio
- Lancia Thema AWD
- Range Rover Evoque Cabrio Concept
- Lexus RX 
- Lexus LF-Lc Concept
- Lotus Evora GTE Formula 1
- Maserati GranTurismo Sport
- Mazda 6
- Mercedes SL 63 AMG
- Mercedes Classe A
- Mini Clubvan Concept
- Mini Countryman John Cooper Works
- Mini Paceman
- Mitsubishi Outlander 
- Morgan Aero Coupè
- Morgan Plus 8
- Nissan Invitation Concept 
- Nissan Juke Nismo 
- Nissan Pathfinder
- Peugeot 107 facelift
- Renault Megane
- Seat Mii 5 porte
- Skoda Citigo 5 porte
- Smart fortwo
- SSangYong XIV-2
- Toyota Prius C 
- Toyota Yaris Hybrid 
- Toyota Land Cruiser 
- Toyota FT-Bh
- Volkswagen Up 5 porte
- Volkswagen Beetle Cabrio

L'autocritico è anche su Facebook e Twitter!

lunedì 27 febbraio 2012

Il Gruppo Fiat e i SUV, una storia tormentata

Checché se ne dica l'unica regola che funziona per vendere bene un prodotto è dare alla gente quello che vuole. Per fare piazza pulita dei concorrenti, invece, bisogna dare alla gente una cosa nuova che ancora non sapeva di volere, e possibilmente farlo per primi, avendo così un vantaggio competitivo che i concorrenti impiegheranno del tempo a colmare. Qualche esempio? L 'iPod, Facebook, la Coca-Cola o Ryanair.
Il mercato dell'auto però ha delle regole tutte sue e c'è poco da inventare. Nonostante oltre cento anni di progressi tecnologici, le auto odierne funzionano ancora con i principi di quelle del diciannovesimo secolo. Inoltre, il consumatore medio sa poco o nulla di quello che si nasconde sotto la carrozzeria, ma è molto più attratto dalle forme e da quello che l'auto gli trasmette. Infatti, i modelli che, nella storia dell'auto, hanno inventato qualcosa di nuovo, lo hanno fatto principalmente nelle forme corpo vettura. 
Le novità dell'ultimo decennio automobilistico sono state, manco a dirlo, i SUV e i crossover. Chi per primo ha incontrato i favori del pubblico, come la Nissan con la Qasqhai, ha conquistato ottime posizioni di mercato. Cosa che non ha assolutamente fatto il Gruppo Fiat. Vuoi per mancanza di basi tecniche, vuoi per mancanza di soldi da destinare allo sviluppo del prodotto o vuoi per timore di non vendere abbastanza, le uniche proposte a quattro ruote motrici che abbiamo visto uscire dal Lingotto sono state la Panda 4x4 (che in un primo momento nemmeno volevano fare) e la tristissima Sedici (realizzata da Suzuki). L'unico progetto potenzialmente vincente e praticamente pronto, l'Alfa Romeo Kamal, non è stato mai portato a termine per paura di scarsa redditività.  
Ora che le basi tecniche possono arrivare da Jeep, sembra che qualcosa si stia finalmente muovendo. È di questi giorni la notizia che potrebbe arrivare una piccola SUV marchiata Fiat, che condividerebbe il pianale con la nuova Punto prevista per il 2013 e avrebbe uno stile fortemente imparentato con quello della 500. Forse in Fiat si sono svegliati e hanno deciso di seguire le orme di BMW, che sta facendo di Mini un vero e proprio brand a sé stante. Dopo la 500L, quindi, potrebbe arrivare nel 2013 una 500 Cross, lunga circa quattro metri e con la trazione integrale made in USA. Il 2013 dovrebbe anche essere l'anno della tanto attesa Suv Alfa Romeo, che tuttavia è funestata dalla stessa sorte della  berlina Giulia (anch'essa slittata al 2013), ovvero dai dubbi sul design. Sembra che la linea del frontale, peraltro già "congelata", abbia destato delle perplessità in quanto troppo futuristica; Marchionne in persona ha quindi chiesto di elaborare un frontale alternativo.
La mia speranza è di vedere queste nuove auto sulle strade in tempi brevi e possibilmente prima che passi anche la moda dei SUV...BRUUUM!!!

Unisciti a l'autocritico su Facebook e Twitter

venerdì 24 febbraio 2012

Prime immagini della nuova Volvo V40

Quando si deve lanciare un'auto nuova, ogni stratagemma per attirare l'attenzione è lecito. Quella delle foto sfuggite prima della presentazione ufficiale sta quasi diventando una moda, tanto da sollevare più di un dubbio su chi siano realmente le talpe che pubblicano le immagini in rete. Ieri ho parlato della nuova Audi A3, che però per la casa madre è ancora top secret. Oggi è il turno della nuova Volvo V40, anche lei attesa a Ginevra e avvolta da una coltre di mistero, che tanto misterioso non è più visto che pure in questo caso un paio di foto sono sfuggite.
La nuova V40 sostituirà in un colpo solo la berlina S40, la station wagon V50 e la compatta C30, facendo entrare anche Volvo nel variegato segmento delle crossover. La linea a metà tra una due volumi e una wagon e la lunghezza prossima ai 4,50 metri la mettono in concorrenza diretta con auto come la A3 Sportback, la Lancia Delta e la M-B Classe B. Potrebbe rappresentare la soluzione perfetta per chi ha bisogno di spazio e non vuole rinunciare a una certa dinamicità, differenziandosi dai soliti marchi premium rispetto ai quali Volvo è sempre stata una valida alternativa. Questa V40 è uno degli ultimi progetti nati e cresciuti sotto la vecchia proprietà Ford. Si basa, infatti, sulla piattaforma C1, la stessa della Focus e di molti altri modelli. Per apprezzare i risultati della nuova gestione cinese (Geely), bisognerà attendere ancora qualche anno. A Goteborg stanno sviluppando una nuova piattaforma flessibile in grado di fare da base ai futuri modelli dal segmento C al segmento E; è anche in via di definizione una nuova famiglia di motori modulari a 4-5-6 cilindri, sia benzina che diesel. 
Intanto la nuova Volvo utilizza i super-collaudati propulsori di derivazione Ford che già equipaggiano le altre auto della casa svedese. La V40 sarà messa in vendita nel terzo quadrimestre del 2012 con un prezzo che dovrebbe partire da circa 26.000€. BRUUUM!!!

Seguimi anche su Facebook e Twitter

giovedì 23 febbraio 2012

Audi A3, sempre uguale a sé stessa

Quando si parla di design Audi, solitamente ci sono due correnti di pensiero. La prima recita "queste Audi sono tutte uguali, si fa fatica a riconoscerle tra di loro", la seconda invece afferma "si vede subito che è un'Audi; stile essenziale, solido e pulito". Probabilmente, visto l'ininterrotto successo delle auto con i quattro anelli negli ultimi venti anni, quelli che sposano la corrente di pensiero numero due non devono essere pochi. 
La nuova A3, giunta alla terza generazione, fa di tutto per non deluderli. La silhouette è molto simile a quella delle due generazioni precedenti, le proporzioni sono le medesime; è nei dettagli che si vede l'evoluzione, come il nuovo frontale ispirato a quello di A1 e A5, o il taglio delle luci posteriori che richiama quello della A6. In generale la linea dell'auto è meno tondeggiante e più mascolina. 
Dove la A3 va in controtendenza rispetto al resto della gamma è negli interni, che imboccano la via della semplificazione. Su molte Audi, soprattutto di media-alta gamma, il conducente ha la sensazione di trovarsi in una cabina di pilotaggio tanti sono i pulsanti e i comandi. Se questo piace agli appassionati e agli amanti della tecnologia, mette invece in difficoltà la maggior parte dei guidatori. Ecco quindi il sistema MMI (Multi Media Interface) di ultima generazione, tramite il quale si possono gestire tutte le funzioni della vettura. 
La nuova A3 nasce sul pianale modulare MQB, che nella stessa configurazione servirà da base anche per la nuova Golf, attesa per fine anno insieme alla versione Sportback. In futuro la gamma A3 potrebbe ampliarsi ulteriormente con una nuova versione cabrio e una inedita berlina, che probabilmente sarebbe destinata ai mercati emergenti come Cina e Russia. Nessuna sorpresa per la gamma motori, che inizialmente ricalcherà quella della versione attuale, con l'aggiunta del 1.4 TSI COD. La nuova A3 farà il suo debutto tra pochi giorni al Salone di Ginevra e potrebbe essere commercializzata alla fine dell'estate. BRUUUM!!!

Seguimi anche su Facebook e Twitter

mercoledì 22 febbraio 2012

Corrado Formigli condannato (giustamente) per la puntata di Anno Zero

Corrado Formigli è nei guai. Un anno e mezzo dopo la puntata di Anno Zero (2 dicembre 2010) in cui ha parlato dell'Alfa Romeo Mito, è arrivata la sentenza del tribunale di Torino che lo condanna, insieme alla RAI, a risarcire il Gruppo Fiat con circa sette milioni di euro. Posto che due milioni dovranno essere usati per pubblicare la sentenza sui maggiori quotidiani nazionali e su Quattroruote, gli altri cinque milioni andranno a coprire i danni morali. 
La motivazione della sentenza è che Formigli ha usato informazioni "denigratorie e non veritiere" nei confronti della Mito. Il giornalista è andato su tutte le furie lamentandosi della morte del diritto di critica e della scelta del terreno di confronto. E allora analizziamo questo confronto. Alla Mito sono state contrapposte la Mini Cooper S e la Citroen DS3 THP, che montano entrambe lo stesso motore 1.6 con compressore volumetrico, contro il 1.4 turbocompresso dell'Alfa. Formigli introduce il servizio citando la sportività del brand Alfa Romeo e invita a seguire il filmato in cui le tre concorrenti vengono provate sulla pista di Quattroruote in condizioni di asfalto bagnato, dopodiché a servizio finito cita i dati di un'altra prova di Quattroruote sulla medesima pista ma con asfalto asciutto, in cui la Mito arriva ultima prendendo quasi tre secondi dalla Mini. 
Purtroppo Formigli si è scordato di riportare un'altro paio di informazioni, ad esempio che dalla prova di Quattroruote da lui stesso citata è proprio la Mito ad uscire vincitrice nel giudizio globale, pur costando circa 3000€ in meno della Mini. Il giornalista, inoltre, dimostra scarsa competenza sulle automobili, sia nell'impostazione del servizio stesso che nel rispondere all'allora Ministro Castelli. Il tempo sul giro in pista, infatti, non è un indicatore assoluto di sportività dell'auto. Nei circuiti gli asfalti sono sempre perfetti e sono avvantaggiate le auto con un assetto molto rigido, che si rivela meno efficace su strada, dove le imperfezioni del manto stradale rendono la guida imprecisa. Tra l'altro sulla Mito il controllo di stabilità, che in pista è controproducente, non è disinseribile per ragioni di sicurezza. Anche la risposta data a Castelli tradisce una certa incompetenza, perchè la coppia motrice conta eccome.
Formigli si è anche lamentato della sproporzione della sentenza, citando i 300.000€ che spettano ai genitori in caso di perdita di un figlio. Bè mi dispiace se qualcuno si fosse illuso, ma nel nostro evoluto mondo occidentale un prodotto industriale, i cui costi di creazione e di realizzazione superano facilmente i 500 milioni di euro, vale di più di una vita umana. Considerando che una Mito costa in media circa 20.000€, basterebbe averne vendute 250 in meno, a causa del servizio di Formigli, per aver creato un danno di cinque milioni di euro. 
Senza contare il potenziale negativo di un servizio come questo andato in onda  in una trasmissione di grande successo che raggiungeva milioni di spettatori. Alla Gruppo Fiat si possono muovere tante critiche, anche e soprattutto sui prodotti, ma farlo in modo incompleto e senza alcuna competenza, non mi sembra corretto. BRUUUM!!!

L'autocritico è anche su Facebook e Twitter

martedì 21 febbraio 2012

Audi Cylinder On Demand, sarà la volta buona?

L'Audi ha presentato una versione della A1 Sportback dotata di tecnologia COD, ovvero Cylinder On Demand. Il sistema progettato dal Gruppo VW e già anticipato sulla VW Polo 1.4 TSI ACT Concept, consente alla centralina di gestione del motore di disattivare due dei quattro cilindri in situazioni di basso carico. L'idea di fondo è semplice; perché far lavorare tutti e quattro i cilindri quando si richiede poca potenza al motore? Infatti molte altre case automobilistiche si sono poste questa domanda nel passato, realizzando e sperimentando sistemi più o meno complicati.
La prima fu GM negli anni settanta, nel tentare di rendere più parchi i suoi mostruosi V8 da 6,4 litri facendoli funzionare a 4 o 6 cilindri. Il progetto naufragò a causa dei problemi che davano le prime iniezioni elettroniche di quel periodo. Nei primi anni ottanta ci provò anche l'Alfa Romeo; il sistema CEM (Controllo Elettronico del Motore) fu sviluppato con l'aiuto dell'Università di Genova e sperimentato su una ventina di Alfetta 2.0 date a tassisti milanesi. Nonostante una effettiva riduzione dei consumi del 10%, la sperimentazione si concluse nel 1986, quando l'Alfa passò alla Fiat. 
La Mercedes ci ha provato a fine anni 90, introducendo il ZAS (acronimo tedesco significante controllo attivo dei cilindri) sul motore V8 da 5 litri, salvo poi lasciar perdere visti gli scarsi risultati commerciali. In USA la soluzione è tornata in auge alla metà degli anni 2000, sia in GM che in Chrysler, sempre con lo scopo di placare la cronica sete dei grandi V8. Anche la Honda ha sviluppato una soluzione per far lavorare solo tre dei sei cilindri del suo propulsore da 3.5 litri. Se vi state domandano perché questa tecnologia non sia diffusa su tutte le auto, la spiegazione è molto semplice: perché non funziona. O meglio i benefici reali sono pochi e le complicazioni produttive, con conseguente aumento dei costi, tante.
L'Audi dichiara un risparmio di 1,2 litri ogni 100km, a fronte di prestazioni di tutto rispetto, visto che il 1.4 TSI eroga 140CV e spinge la piccola A1 da 0 a 100km/h in appena 8 secondi. Tuttavia non è chiaro perché la Polo dotata della stessa tecnologia otterrebbe un vantaggio di soli 0,4 litri per 100km, quindi per avere una idea più precisa bisognerà aspettare di provare l'auto per valutare il suo consumo reale, visto che i dati dichiarati nel ciclo di omologazione sono solo puramente teorici. Infine andrà valutato l'aggravio che il COD porterà sul prezzo di listino.
Intanto si può comunque apprezzare il coraggio di VW nel percorrere una strada dove tutti si sono persi. BRUUUM!!!

Segui l'autocritico su Facebook e Twitter

lunedì 20 febbraio 2012

I controlli fiscali nuocciono alle auto di lusso

Cortina, Courmayeur, Firenze, Milano e Napoli. Sono le città controllate dal fisco negli ultimi tempi, quelle che hanno subito i famosi e chiacchieratissimi blitz della Guardia di Finanza e dell' Agenzia delle Entrate. Tutti i giornali ne hanno parlato e sono fiorite le polemiche, anche se nessuno ha potuto obiettare che in Italia l'evasione fiscale è sport nazionale, alla pari del calcio, e come questo unisce gli abitanti di tutta la penisola. I controlli si sono concentrati sugli esercizi commerciali e sulle auto di lusso, portando alla ribalta dati, cifre e usanze che gli addetti ai lavori già conoscevano bene.
Non voglio aggiungermi al coro dei polemizzanti, anche perché non colgo le ragioni della polemica, visto che le tasse vanno pagate senza se e senza ma. C'è chi obietta sui metodi, adducendo ragioni come il poco rispetto del lavoro altrui e la pubblicità negativa derivante da azioni palesi, come se andare in giro con un'auto da 100.000€ e dichiarare di essere poco più che nullatenenti non fosse una mancanza di rispetto verso tutto il Paese e verso le persone oneste che risparmiano anche 10€ per arrivare a fine mese.
La novità è un'altra. Il brusco calo delle vendite di auto di lusso, un mercato solitamente impermeabile alla crisi, che nel primo mese del 2011 ha però subito un rallentamento. Audi -16%, BMW -3,5%, Mercedes -5,3%, Ferrari -53% e Lamborghini -33%. A proposito di supercar pare che a Milano molti possessori di Bentley, Maserati, Porsche e compagnia bella abbiano rivenduto ai concessionari le loro auto per timore di incorrere nei controlli del fisco. 
Il timore dei controlli, quindi, nuoce al mercato delle auto di lusso. Osservando le statistiche sui redditi italiani, si  nota che solo l'1,6% dei redditi dichiarati supera gli 80.000€ annui; significa poche centinaia di migliaia di persone, senza contare quelle che il reddito non lo dichiarano proprio. A questo punto non sono neanche più necessarie le statistiche, basta dare una occhiata in giro per accorgersi che i conti non tornano...BRUUUM!!!

venerdì 17 febbraio 2012

Car pooling. Perchè no?

Avete mai sentito parlare di "car pooling"? Se la risposta è no, non preoccupatevi, è normale. Traducibile letteralmente come "concareggio" e più comprensibilmente con "auto di gruppo", il car pooling è l'uovo di Colombo. L'ascesa dei prezzi dei carburanti non accenna ad arrestarsi? Mantenere un'auto costa sempre di più? Dividendo le spese con più persone (fino a quante può ospitarne dignitosamente l'auto) i costi si riducono.
Probabilmente sono queste le due ragioni che potrebbero fare presa su noi italiani, che abbiamo una coscienza ecologica praticamente nulla. Ma i vantaggi del car pooling sono anche altri e basta guardarsi intorno mentre si è incolonnati nel traffico; la maggior parte delle vetture in circolazione trasportano una sola persona. Se applicarlo fosse abitudine diffusa, il traffico diminuirebbe sensibilmente e anche trovare parcheggio sarebbe più facile.
Svantaggi? Praticamente non ce ne sono. Certo, la libertà di movimento non è la stessa di quando si è da soli e avere altre persone in macchina obbliga, volenti o nolenti, alla socializzazione; il nocciolo della questione è se siamo disposti a delle piccole rinunce nel nome del risparmio e della mobilità sostenibile. Forse i tempi non sono ancora maturi, forse bisognerà aspettare che la benzina sfondi la soglia dei 2€ al litro, per iniziare ad aprire gli occhi, ma si sa che in Italia ci si inizia a preoccupare di un problema solo quando diventa grave. E allora temporeggiamo, ma gli strumenti per applicare il car pooling già esistono e sono anche piuttosto efficienti. Basta registrarsi in uno dei siti internet dedicati e cercare le offerte o inserire la propria, descrivendo i dettagli del viaggio. Gli utenti si votano a vicenda e commentano le esperienze avute per evitare sgradevoli sorprese a tutti gli altri. 
La trovate un'idea innovativa? Allora tornate un momento col pensiero ai vostri venti anni. Ricordate la frase "tutti in una macchina e dividiamo la benzina"? BRUUUM!!!

L'autocritico è anche su Facebook e Twitter!

giovedì 16 febbraio 2012

Smart fortwo teen, per giovani alla moda...

Ci sono prodotti che fanno discutere più di altri, che dividono istantaneamente le persone rendendole tifose o detrattrici. Prodotti che hanno un carattere unico, che portano una innovazione nella categoria di appartenenza. La Smart è uno di questi e a me non piace.
L'ho sempre vista come una egoistica ostentazione di ricchezza; uno status symbol esclusivo per persone che possono permettersi almeno un'altra macchina, giacché è impossibile pensare di usare una Smart come prima e unica auto. È anche impossibile caricare più di una persona o più di due buste per la spesa; quindi niente passaggi agli amici, niente viaggi in compagnia, niente aiuti a traslocare e via dicendo.
Certo, è comoda in città; non ha la frizione e si parcheggia facilmente. La prima serie, lunga 2,5 metri, si parcheggiava anche perpendicolarmente ed era economica da mantenere, con soli 600cc di cilindrata. La seconda serie, invece, per superare i crash test è cresciuta di 30 cm e quindi anche di cilindrata, perdendo le due caratteristiche fondamentali. Infatti le vendite ne hanno risentito subito e la situazione non accenna a migliorare. Forse in tempi di crisi ci si chiede perché si debba spendere almeno 12.000€ per una Smart, quando con circa 7000/8000€ si portano a casa diverse 4 posti lunghe solo mezzo metro in più.
In effetti è difficile vedere dei giovani al volante delle Smart, dove si trovano perlopiù persone ultra-stressate di mezza età. A volte capita di vedere alla guida qualche giovane signorina molto glamour conquistata dalla facilità di guida e di parcheggio della "Smartina", ma la casistica è in contrazione. Probabilmente se ne sono accorti anche in Mercedes, cercando di prendere subito le opportune contromisure per riconquistare la clientela giovane e trendy. 
Ecco quindi l'esclusiva "Smart fortwo teen" per 299 fortunati giovani alla moda, che potranno sfoggiare l'elegante tinta total black e i cattivissimi cerchi Brabus senza sbagliare strada per arrivare all'aperitivo, facendo persino risparmiare qualcosa a mamma e papà, visto il convenientissimo prezzo di 11.990€. La pubblicità che la fa passare per un Suv in formato ridotto è così eccitante che ci si dimentica persino dell'imminente arrivo della Smart restyling...BRUUUM!!!

Segui l'autocritico su Facebook e Twitter

mercoledì 15 febbraio 2012

Audi RS4 Avant e TT RS Plus, due modi diversi di dire quattro

Ho alcuni amici malati di motori come me. In uno dei nostri tanti discorsi appassionati, che se il 95% delle persone li sentisse ci additerebbe come psicopatici, uno di loro disse "il problema di Audi è che si ostinano a voler chiamare quattro entrambe le loro trazioni integrali". Probabilmente la maggior parte dei clienti Audi non sa nemmeno come funziona un sistema a trazione integrale, legge la parola quattro e si sente rassicurato. Come dargli torto? D'altronde il marchio tedesco ha costruito buona parte della sua fama proprio sulle quattro ruote motrici, grazie anche alle vittorie nei rally della mitica Sport Quattro.
Negli ultimi giorni Audi ha diffuso le foto delle nuove versioni Renn Sport della A4 Avant e della TT, che debutteranno a Ginevra. Due automobili profondamente diverse. Se la RS4 Avant si può ascrivere a pieno titolo tra le discendenti della Sport Quattro, la TT RS Plus non può fregiarsi di questo titolo. La TT infatti deriva strettamente dalla VW Golf, con la quale condivide la piattaforma PQ34 e buona parte della meccanica. Infatti aprendo il cofano si nota che il poderoso 5 cilindri sovralimentato da 2.5 litri e 360CV è posto in posizione trasversale. Il moto alle ruote posteriori è garantito dal sistema Haldex, che sfrutta una frizione ad azionamento idro-meccanico, inviando coppia all'assale posteriore quando l'anteriore perde aderenza. 
Il problema è che non porta vantaggi nella guida sportiva, nella quale la TT RS Plus dovrebbe primeggiare. Scordatevi quindi di entrare in curva sfruttando la spinta del posteriore, che entrerà in gioco solo quando l'avantreno inizierà a slittare.
La RS4 presenta, invece, il classico layout Audi con motore longitudinale (il V8 4.2 litri da 450CV a 8250rpm) e trazione integrale gestita da un differenziale centrale, in questo caso non più Torsen C ma "a corona", un nuovo sistema interamente sviluppato a Ingolstadt. In questo caso la coppia è ripartita di default al 60% sul retrotreno e al 40% sull'avantreno; in caso di perdita di aderenza l'elettronica può decidere di inviare fino al 70% della coppia davanti e fino al 80% dietro.
Avere anche il retrotreno che spinge, quando si guida sportivamente, è un grande vantaggio e permette anche di esibirsi in spettacolari drifting. L'unica cosa che proprio non mi convince è questo colore rosso. Per quanto mi riguarda solo due auto al mondo possono essere rosse, e non vengono dalla Germania...BRUUUM!!!

Segui l'autocritico su Facebook e Twitter

martedì 14 febbraio 2012

Ducati in vendita? Cretinate a raffica...

La notizia rimbalza da ieri in tutta la rete. La Ducati Motor Holding SpA, controllata dal fondo di investimenti Investindustrial è in cerca di un partner industriale. Lo ha dichiarato Andrea Bonomi, che di Investindustrial è il Presidente. La Ducati è una azienda sana che genera profitti, ma per crescere ulteriormente ha bisogno di investire e Bonomi vuole trovare questo partner nel giro di un anno. 
Il messaggio è chiaro, per cui non capisco come mai già tutti parlino di vendita, gridando allo scandalo e sparando ipotesi fantasiose manco fossimo al bar sport di domenica mattina. Ovviamente nella corsa alla panzana i soliti brand tedeschi sono presenti in prima linea. Citare Mercedes viene facile, vista la partnership strettamente commerciale che già intercorre tra AMG e Ducati. Come potrebbe la Casa di Stoccarda interagire con quella di Borgo Panigale? Mettendo la Stella sul cupolino della 1199 Panigale? O forse dipingendo le moto di argento?
Ma no!Che sciocco che sono! Mercedes spenderebbe un miliardo di euro per togliersi lo sfizio di dare fastidio a BMW Motorrad!Ecco una spiegazione intelligente e plausibile...Eh si che a Stoccarda sono bravi a stringere accordi...citofonare a Chrysler o Swatch per conferma. 
A proposito di BMW, che ha subito smentito qualsiasi tipo di interessamento, c'è già chi si rammarica per la mancata nascita di "un supergruppo europeo per le moto di grossa cilindrata". BMW e Ducati insieme quindi, come no! Chiunque abbia un minimo di cultura motociclistica sa che un bmwuista e un ducatista sono due entità lontanissime tra loro. Non ci vuole un esperto di marketing per capire che una tale unione sarebbe un doppio suicidio.
Poi naturalmente sono stati chiamati in causa i soliti gruppi indiani (Mahindra) e cinesi, che per questo genere di argomenti sono come il grigio, stanno bene con tutto. 
É stata anche ventilata l'ipotesi di una quotazione alla borsa di Honk Kong, ma la panzana più bella è, manco a dirlo, l'interessamento del Gruppo Volkswagen. Quelli di Wolfsburg vengono ormai chiamati costantemente in causa. Quando c'è qualcosa da vendere, o qualcosa che va male (ogni riferimento ad Alfa Romeo è puramente voluto!), eccoli fare capolino.
Per quanto ne so io le trattative di questo calibro vengono condotte nella massima segretezza e se ne viene a sapere qualcosa solo quando i giochi sono praticamente conclusi, quindi mi astengo dal partecipare al "chi la spara più grossa" e vi lascio invece con un bel video!BRUUUM!!!


Unisciti a l'autocritico su Facebook e Twitter

lunedì 13 febbraio 2012

Chevrolet Cruze Station Wagon, tanto con poco

Molti di voi penseranno che l'unico buon motivo per parlare di Chevrolet sia la Camaro. In effetti una coupè V8 da 400CV e 300km/h, a 40.000€ sarebbe un ottimo argomento di discussione anche se avesse il marchio Hello Kitty sul cofano. Invece di buon motivo voglio darvene un altro. Avete bisogno di un'auto spaziosa, affidabile, che costi il meno possibile e non siete fanatici dei brand? 
Probabilmente la nuova Cruze Station Wagon è l'auto adatta a voi. Deriva dall'omonima berlina di segmento D, che forse avrete già visto per le strade e condivide buona parte della meccanica con l'Opel Astra. La Cruze berlina vende e non poco. Nel mese di dicembre si piazza al sesto posto nel suo segmento, arrendendosi solo alle tedesche. Del resto se puoi portarti a casa una berlina 2.0 turbodiesel con meno di 20.000€, è sempre più difficile trovare motivazioni valide per spenderne il doppio, soprattutto se non si hanno...
E al prezzo allettante non corrisponde una qualità scadente. Le Chevrolet non arrivano dalla Cina ma dall'America, sono le auto più globali della General Motors e sono vendute in tutto il mondo. Nel 2005 Daewoo è stata chiusa e la produzione rimarchiata, iniziando allo stesso tempo lo sviluppo di nuovi prodotti. I risultati si vedono, la piccola Spark vale il 5% del suo segmento e la quota europea del marchio è salita al 2,6% (più di Alfa Romeo e Lancia messe insieme...) nel 2011.
Il punto debole di Chevrolet, almeno in Europa, è insito nel suo nome, sconosciuto ai più e di scarsissimo appeal. Da questi motivi deriva l'impegno nelle corse; la Cruze ha appena vinto il suo secondo Mondiale Turismo (WTCC) e il suo motorista è stato anche premiato per avere creato il miglior propulsore racing del 2011. Questa filosofia in Italia la conoscevamo bene, un tempo, quando l'Alfa Romeo Giulia era "la berlina che vince le corse"; ma senza andare troppo indietro nel tempo basta ricordare i fasti delle 155 e 156...

La nuova Chevy Cruze SW sarà disponibile inizialmente con gli stessi motori della berlina, 1.6 litri benzina, 1.8 litri GPL e 2.0 turbodiesel, ai quali si aggiungeranno successivamente un 1.4 turbobenzina e un 1.7 turbodiesel, entrambi di provenienza Opel. BRUUUM!!!

Unisciti a l'autocritico su Facebook e Twitter